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MARTA OTTAVIANI
Esteri

Mariupol, da città martire a meta turistica per i russi facoltosi. Boom di offerte per comprare casa al mare

Nella lunga battaglia per la conquista della località sul mar d’Azov è andato distrutto il 90% dei condomini. L’esercito di Mosca ha iniziato l’opera di ricostruzione. Un appartamento costa in media 34mila dollari

Prima la devastano e poi la colonizzano, perché pensano che sia un buon investimento. La guerra in Ucraina non è finita, ma i ricchi russi si comportano come se sapessero che Mariupol resterà loro.

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E, complice anche la pubblicità martellante nelle grandi città, che chiede di investire nella ricostruzione delle zone occupate durante il conflitto, stanno facendo a gara per conquistarsi un posto al sole in quella che è chiamata dagli ucraini "la città martire".

Una casa al mare

Il motivo non è poi così difficile da capire. Mariupol si trova sul Mar d’Azov su quello che, prima della guerra, era uno dei tratti più belli della costa. Prima che iniziasse "l’operazione militare speciale", come la chiamano a Mosca, era una delle località preferite non solo degli ucraini, ma anche dai russi, che volevano godersi il mare e non potevano permettersi di andare all’estero.

Le immagini dell’estate 2021, quella prima dell’inizio del conflitto, quando la località era ancora parte dell’Ucraina, fanno stringere il cuore se si pensa a come sia ridotta ora: spiagge bellissime, piene di giovani. Un centro storico con un fitto calendario culturale. Di quella Mariupol non rimane più nulla.

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Rasa al suolo da Putin

Il presidente russo, Vladimir Putin, prima l’ha fatta radere al suolo distruggendo il 90% dei condomini e il 60% dell case; e ora vuole che rinasca "con tutte le caratteristiche della tipica città russa". Un luogo, dunque, nel quale per l’identità ucraina, così presente in quella parte del Paese, non c’è posto. In grazia della sua posizione, un domani avere una proprietà qui potrebbe essere particolarmente redditizio. Ecco spiegato il motivo per il quale preferiscono dedicarsi a una città straziata, che deve dimenticare il suo passato e non a una località nel desolato Donbass.

Prezzi “stracciati”

Per rendersi conto della portata del fenomeno, basta fare un giro in rete e per i social. Le inserzioni sono iniziate poco dopo la caduta della città, risalente al maggio 2022. Negli annunci si trova di tutto: appartamenti, ville, spazi commerciali e per i più ambiziosi anche terreni. Il prezzo medio per un appartamento è di 34mila dollari, niente in confronto al mercato immobiliare di Mosca e San Pietroburgo.

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La russificazione

La ‘russificazione’ di Mariupol è iniziata da tempo anche sotto altre forme. I nomi delle strade sono stati cambiati, sostituendo quelli di personaggi storici ucraini con quelli sovietici, che riconducono il popolo ucraino a un passato di dolore. Come se non bastasse, nonostante la quasi totalità della città sia ancora un cumulo di macerie, il presidente Putin ha fatto inviare nei mesi scorsi 15mila soldati con le loro famiglie, deportando invece i bambini ucraini in Russia per farli crescere come tali. Una ricostruzione, anche demografica, che si aggiunge agli orrori della guerra. Nella sola Mariupol, secondo i dati Onu, sarebbero morti quasi 1.400 civili.