Brasile, il presidente Lula deluso dalla cucina di Roma e Parigi: “Nelle visite ufficiali non si mangia bene”

Nel corso di un’intervista sul suo canale YouTube, il capo di Stato brasiliano si è lamentato delle porzioni “da nouvelle cuisine” di Quirinale ed Eliseo. “Tutti i piatti sono piccoli e limitati”

Il presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva, 77 anni
Il presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva, 77 anni

Gustose e conosciute in tutto il mondo: sono la cucina italiana di Roma e quella francese di Parigi. Se è raro che qualcuno rimanga scontento – o peggio, affamato – dopo una visita nelle due capitali europee, può tuttavia capitare un’eccezione. Recentemente, a dichiararsi insoddisfatto è stato il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, che ha affermato di non aver apprezzato il trattamento culinario ricevuto nelle sue ultime visite al Quirinale e all'Eliseo

Il presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva, 77 anni
Il presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva, 77 anni

Lo ha rivelato nel corso di un’intervista pubblicata sul suo canale ufficiale di YouTube e rilanciata dal quotidiano brasiliano O Globo.

“Nelle visite ufficiali non si mangia bene. Primo, perché in un palazzo non si mangia bene da nessuna parte del mondo; secondo, perché non posso mai andare al ristorante, dovendo mangiare in albergo, e il cibo degli alberghi non è buono” ha detto Lula. 

Ma il problema più ‘grave’, a suo parere, non sarebbe tanto il luogo in cui pranzare o cenare, quanto la mancanza di piatti tipici del suo Paese, come la ‘rabada’, una zuppa di coda di bue in umido, o la ‘galinhadai’, il tradizionale stufato di riso con pollo. 

E, infine, le dimensioni ristrette delle porzioni, “da nouvelle cuisine” e inadatte a placare l’appetito di un capo di Stato affamato.

“Ho pranzato sia con Macron sia con il presidente Mattarella, due pranzi di palazzo. Non c'è un grande vassoio in cui puoi scegliere e avere quel che desideri. Francamente io non ci sono abituato. Ho bisogno della quantità: sarà pure ingordigia ma mi piace la quantità”. E conclude: “È tutto molto sofisticato, a volte la gente non sa nemmeno che cosa ci sia nel piatto. Ma insomma, sopravviviamo comunque”. 

Abituato a piatti ben più sostanziosi, i suoi diplomatici gli hanno impedito di far servire agli ospiti delle sue cene di Stato la ‘feijoada’, uno stufato di fagioli neri e carne di maiale.

Il tour istituzionale 

Il presidente 77enne ha terminato sabato scorso, a Copenaghen, un tour europeo che ha toccato anche le due capitali gastronomiche mondiali. Presto, però, tornerà di nuovo in Europa, a Bruxelles, il 17 e il 18 luglio, per il vertice tra l’Unione e la Cedac, la Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici. 

Nelle ultime settimane al centro dell’attenzione di Lula, oltre alla guerra in Ucraina, c’è stato il negoziato in corso sull’accordo tra Ue e Mercosur, il mercato comune di Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay.