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MARTA OTTAVIANI
Esteri

Prighozin: la sua reggia, i mille volti, il mistero. "Il capo della Wagner è in patria"

Lukashenko: "È a San Pietroburgo". Il Cremlino: "Non seguiamo i suoi movimenti". Il giallo della casa

Per dieci giorni, da quando ha fatto tremare le mura del Cremlino con la sua ‘marcia per la Giustizia’, su di lui è calato un alone di mistero. Chi gli dava pochi giorni di vita, chi giurava che fosse già morto. Poi, qualche giorno fa, un messaggio vocale su Telegram in cui preannunciava nuove vittorie.

La reggia, i mille volti, il mistero  "Il capo della Wagner è in patria"
La reggia, i mille volti, il mistero "Il capo della Wagner è in patria"

Adesso si viene a scoprire che non solo Yevgeny Prighozin, ex cuoco di Putin, proprietario della ‘fabbrica dei troll’ e soprattutto della compagnia Wagner, il più grande esercito privato del mondo, è vivo e vegeto. Sarebbe pure in Russia, con buona pace dei servizi segreti, che per l’ennesima volta non si sono accorti di nulla. Per la precisione, sarebbe nella ‘sua’ San Pietroburgo, la città da cui proviene anche il presidente Putin e in cui i due si sono conosciuti oltre 20 anni fa.

La fonte, sulla carta, è attendibile. Si tratta del presidente bielorusso, Aleksandr Lukashenko, che dieci giorni fa aveva mediato fra il businessman e il Cremlino. Il numero uno di Minsk stava parlando con i giornalisti quando ha candidamente detto: "Non mi risulta che Prigozhin sia qui – ha detto Lukashenko, continuando poi in modo sarcastico –. Dov’è questa mattina? Forse è andato a Mosca in mattinata".

"Non abbiamo né la possibilità né la voglia di seguire i movimenti di Prigozhin", ha commentato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "Gli Usa non hanno nessuna informazione sul luogo in cui si trova Prigozhin" ha detto il vice portavoce della Casa Bianca, Andrew Bates. Un giallo internazionale.

Intanto, in Russia, è partita la macchina del fango per mettere Prigozhin in cattiva luce davanti a quel popolo russo che, almeno dove è passata la sua Wagner, ha dimostrato di apprezzarlo. Sul web girano tutti i travestimenti di cui avrebbe potuto usufruire ‘il signore della guerra’ per nascondersi durante la sua fuga. Immagini che molto spesso sfociano in meme con intento evidentemente sarcastico che ritraggono Prigozhin con acconciature e occhiali improbabili, segno che il primo intento è quello di ridicolizzarlo. L’ipotesi è accreditata dal fatto che le foto sono state pubblicate da media filo Cremlino.

Rese note anche le foto della dimora del proprietario della Wagner che, grazie alle commesse nel settore delle mense militari e le attività della Wagner in Africa ma non solo, ha accumulato immense ricchezze. L’interno è sfarzoso, con il pavimento in mattonelle bianconere, tipico della nobiltà russa di San Pietroburgo e così lontano dalla narrazione di ‘uomo del popolo’ che Prigozhin ha voluto costruire su di sé.

All’interno della reggia, non ci sono solo effetti personali extralusso, ma anche altri oggetti che danno un’idea ben precisa della natura violenta del personaggio. Decine di armi diverse, un martello gigante con la scritta "per negoziare" contrastano con una grande sala da preghiera e icone antiche, probabilmente frutto di saccheggi in zone di guerra. Stando al post di un profilo Telegram vicino alla Wagner, "la casa perquisita non è quella di Prigozhin". Chissà dov’è la verità.