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ROBERTO
Cronaca

La destra cresce Ma con i popolari non c’è sintonia

Roberto

Giardina

Tra un anno si vota in Europa, e si teme una vittoria delle destre, se conservatori e popolari dovessero riuscire a trovare un’intesa, difficile ma non improbabile. E dopo, comunque, le destre sarebbero divise nelle scelte fondamentali, non in grado di guidare l’Ue. In Italia, quando si parla d’Europa, la premier Meloni, Salvini e Tajani non appaiono sempre d’accordo. E la stessa incertezza domina nelle diverse capitali.

Tra la guerra in Ucraina, l’inflazione, e l’immigrazione senza controllo, trionfa il populismo.

Le sinistre non sanno come reagire, ed è forte la tentazione di imitare gli avversari di destra. Un gioco pericoloso. In Olanda è caduto il quarto governo di Mark Rutte: i partiti della coalizione si sono spaccati sugli immigrati. Il Vvd del premier, il Partito popolare per libertà e democrazia, voleva controllare l’arrivo dei minori, e limitare il ricongiungimento delle famiglie. Il Partito dei cristiani democratici e quello dei cristiani calvinisti non erano d’accordo. Si tornerà a votare, e si prevede un risultato confuso.

A Stoccolma si brucia il Corano, e il partito di estrema destra dei democratici svedesi continua ad avanzare. In Danimarca è al governo la socialdemocratica Mette Frederiksen, ma perché il suo partito non si distingue da quello della Nuova Destra, dei nazionalisti e razzisti. In Germania, l’Afd dell’estrema destra è già il secondo partito con il 21%, a 4,5 punti dai cristianodemocratici. Un distacco poco rassicurante. L’Afd è il partito più forte nelle tre regioni orientali, Sassonia, Brandeburgo, il Land che circonda Berlino, e Turingia, dove si voterà l’anno venturo. Secondo i sondaggi, il 65% vota Afd per protesta contro tutti gli altri partiti. ll governo ha deciso misure più severe per l’immigrazione, ma non basta. I tedeschi protestano anche contro la dittatura dei Verdi, che impongono sacrifici per salvare il pianeta.