Domande hot alle candidate per lavorare nell’ufficio di Bill Gates, cacciatori di teste nella bufera

Un’inchiesta del Wall Street Journal svela i dettagli privati che le donne erano costrette a fornire durante le selezioni condotte da una società esterna. Ma la Gates Ventures: sarebbe una violazione

Bill Gates, 67 anni
Bill Gates, 67 anni

New York, 30 giugno 2023 – Ha avuto relazioni fuori dal matrimonio? Quale tipo di pornografia preferisce? Ha mai ballato per soldi? Si è mai scattata delle foto con il cellulare in cui appariva nuda? Sono di questo tipo le domande che alcune candidate donne si sono viste rivolgere durante colloqui per entrare nella multinazionale Microsoft e poter lavorare nell’ufficio privato di Bill Gates, il principale fondatore del colosso statunitense.

Interrogativi non attinenti al proprio curriculum vitae, all’esperienza lavorativa e accademica accumulata e alle ambizioni future, ma curiosità decisamente intime e legate alla propria sfera privata. Fino a spingersi a domandare se avessero finora fatto uso di droghe e contratto malattie sessualmente trasmissibili.

A diffondere la notizia è stato il Wall Street Journal. Non è però chiaro se le domande a sfondo sessuale che gli addetti al reclutamento del personale rivolgevano alle candidate di sesso femminile siano state poste anche ai candidati uomini. 

La smentita 

Ma dai ‘piani alti’ della Gates Ventures arriva una pronta difesa. A parlare è una portavoce dello stesso imprenditore, che sostiene di non aver mai udito durante i colloqui richieste del genere. E aggiunge: “Questo tipo di domande sarebbe inaccettabile e una violazione degli accordi presi con la società”, chiamando in causa la Concentric Advisors, la società di consulenza che ha condotto le selezioni negli ultimi anni. Quest’ultima, tuttavia, non ha smentito quanto riportato dal quotidiano americano.

Secondo quanto scrive il Wall Street Journal, è probabile che l’obiettivo di questo comportamento fosse cercare di scovare eventuali informazioni compromettenti con cui ricattare i lavoratori a stretto contatto con l’influente multimilionario. D’altronde al magnate sono state attribuite, in passato, diverse relazioni extraconiugali.

Nonostante, secondo alcuni esperti legali interpellati dal giornale finanziario, domande di questo tipo rischiano di violare le leggi federali sull’impiego, le richieste di dettagli che vertono sul privato possono invece essere accettabili in caso di colloqui per ruoli governativi di sicurezza ad alto livello. Si tratterebbe, appunto, di un modo per testare la vulnerabilità ai ricatti dei potenziali impiegati.