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SONIA RONCONI
Cronaca

Una folle gara di like Guida a 16 anni l’auto di mamma Video e incidenti con gli amici

La donna era fuori città, l’adolescente ne ha approfittato per girare con la Cinquecento. Le immagini postate sui social. Scorribanda finita con danni all’utilitaria e multa di 16mila euro. .

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Una folle gara di like Guida a 16 anni l’auto di mamma Video e incidenti con gli amici

di Sonia Ronconi

GIUSSANO (Monza e Brianza)

"Tu schiaccia la frizione che io metto le marce". È una notte d’estate col brivido del proibito. "Ma cosa metti la freccia che non c’è nessuno!". E giù risate. "Dopo mi fai un video e vieni tu davanti...". Il filmato dura poco più di 50 secondi. "Ma cosa stiamo facendo?". Già. Una sfida alla legge a rischio della vita. A soli 16 anni. Una corsa in auto per una manciata di like sui social. Quattro ragazzini di Giussano, Comune della Brianza monzese, sono stati protagonisti di due giorni di scorribande su quattro ruote. Uno di loro ha “preso in prestito” la Fiat 500 nera della madre (ignara) e l’ha guidata senza patente: come in un videogioco, incurante del pericolo. L’auto ha sfrecciato in strada per due notti, mentre gli amici si alternavano al volante e registravano video che potessero diventare "virali". Le folli corse dovevano diventare una storia da postare poi sulla pagina "maresciallo_nonmiprendi", citazione musicale dal tormentone trap "Pistole nella Fendi".

"Corri, corri... Qua ci sono i carabinieri". Una sfida assurda che richiama la tragedia del 14 giugno a Casal Palocco dove Manuele, un bimbo di soli 5 anni, è morto nell’auto guidata dalla mamma (rimasta ferita assieme all’altra figlia di tre anni) dopo lo schianto con una Lamborghini. Sulla supercar viaggiavano cinque giovani – quattro ragazzi e una ragazza tutti intorno ai 20 anni, i TheBorderline, volti di un canale Youtube da 600mila iscritti e oltre 152 milioni di visualizzazioni – che giravano video adrenalinici per i social. A Giussano, per una fortuna che sa di miracolo, non ci sono state vittime né feriti. Tanti danni, quelli sì, in mezza Brianza. Oltre allo sconcerto per quattro adolescenti fuori controllo.

La storia nasce da una denuncia per furto. Una mamma 38enne, rientrata a casa dopo qualche giorno di assenza, segnala la scomparsa della sua 500 ai carabinieri della stazione di Giussano. Neppure il tempo di accendere le sirene e al Comando arriva una seconda telefonata: è il padre della donna, dice di aver ritrovato la vettura nella zona del cimitero. La macchina è danneggiata, paraurti e fanali sono rotti, le fiancate sono rigate. Le chiavi sono inserite nel blocchetto di accensione. I militari raggiungono il nonno e trovano anche il nipote, figlio 16enne della proprietaria dell’auto. Ma qualcosa non torna. I militari riscontrano immediatamente delle anomalie nella ricostruzione dei fatti. Troppe le stranezze sul ruolo del ragazzino. Non sbagliavano: ascoltando prima il 16enne e poi gli altri testimoni, hanno ricostruito la vicenda.

L’idea era spuntata durante una serata in casa. I quattro amici, dopo aver trovato le chiavi lasciate dalla mamma, avevano deciso di fare a turno delle manovre nel cortile del condominio. Ma si sono presto annoiati dele “sgasate“ sotto casa e hanno deciso di uscire dal recinto, alternandosi alla guida e filmando la bravata tra le strade della Brianza tra Giussano, Mariano Comense, Briosco e Verano Brianza. Due notti di scorribande in cui hanno messo a rischio loro stessi e gli altri. Per dire: hanno sbattuto contro due auto in sosta e sradicato i paletti con le fotocellule di un cancello. Tra le testimonianze più significative raccolte dagli inquirenti c’è quella della nonna del 16enne. Proprio qualche giorno prima di questa incredibile e pericolosissima “bravata“ aveva parlato al nipote dei gravi fatti di cronaca accaduti a Roma. Un monito caduto nel vuoto, evidentemente. Al termine degli accertamenti sono state elevate sanzioni per guida senza patente e incauto affidamento della vettura. Totale: 16mila euro. La 500 nera è sotto fermo amministrativo.

"Divieti ignorati, corse folli in auto e selfie che possono uccidere. Perché i ragazzi giocano con la loro vita?", si interroga il sindaco di Giussano Marco Citterio: "Questi fatti sono gravissimi. Oltre ad avere i cellulari troppo presto, gli adolescenti non hanno più buoni esempi ma perfetti sconosciuti che diventano popolari facendo cose assurde. Dove sono le famiglie? Dov’è la scuola? Questa caccia ai like è davvero da brividi".