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CLAUDIA MARIN
Cronaca

Decreto flussi Mezzo milione di arrivi in più Entro l’anno 40mila lavoratori per il turismo e l’agricoltura

Il governo rivede le quote d’ingresso nel Paese. Tajani: favoriamo l’immigrazione legale. Tra i settori che ne beneficeranno anche la cura della persona, la meccanica e l’autotrasporto. Quote specifiche sono riservate ai Paesi che hanno stretto con l’Italia accordi di rimpatrio.

Decreto flussi  Mezzo milione di arrivi in più  Entro l’anno 40mila lavoratori  per il turismo e l’agricoltura
Decreto flussi Mezzo milione di arrivi in più Entro l’anno 40mila lavoratori per il turismo e l’agricoltura

di Claudia Marin

Elettricisti e idraulici, autisti di autobus e operatori delle telecomunicazioni, ma soprattutto badanti e assistenti familiari. Sono le principali categorie di lavoratori extracomunitari che si sommano a quelle più tradizionali dell’agricoltura, del turismo, della ristorazione e dell’industria. Il nuovo decreto flussi, come è passato al primo esame del Consiglio dei ministri, rappresenta una vera svolta nei numeri (oltre 452 mila ingressi legali previsti per i prossimi tre anni, più 40 mila in aggiunta a quelli del 2023) e sul piano "politico" nel momento in cui a proporlo è il governo attuale. Il provvedimento ha una portata senza precedenti, anche per l’orizzonte triennale e non più annuale che delinea. E offre una risposta alle sollecitazioni delle categorie produttive perché si avvicina al numero dei fabbisogni stimati di circa 833 mila unità.

A rivendicare l’operazione, ma anche a mettere in guardia sul senso dell’iniziativa) sono il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ("Favoriamo immigrazione legale ma non vogliamo diventare il punto di raccolta di tutti coloro che vogliono andare via dall’Africa) e quello della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, che aveva parlato di 500mila nuovi ingressi: "L’Italia torna a programmare per dare risposte al mondo delle imprese che chiede manodopera, e fronteggiare l’odiosatratta di esseri umani da parte di scafisti senza scrupoli e caporali che sfruttano chi arriva in Italia".

Dunque, tra il 2023 e il 2025 potranno entrare in Italia legalmente 150 mila nuovi lavoratori extracomunitari, ma da subito altri 40mila stagionali (per il settore turistico-alberghiero e per l’agricoltura) come integrazione del decreto da 88 mila unità approvato a gennaio per l’anno scorso (di fatto per il 2023) e che aveva visto richieste per 240 mila. Il nuovo pacchetto contempla contratti stagionali ma anche rapporti a tempo indeterminato o di lavoro autonomo, come per i settori dell’autotrasporto merci per conto terzi, dell’edilizia, turistico-alberghiero, della meccanica, delle telecomunicazioni, dell’alimentare, della cantieristica navale, della pesca. Quote specifiche negli ingressi saranno riservate ai Paesi di origine ma anche di transito, come Tunisia, Marocco, Costa d’Avorio, che hanno stretto accordi con l’Italia per il contrasto all’immigrazione clandestina e per la riammissione di chi arriva in Italia illegalmente. Le istanze dovranno essere presentate dalle organizzazioni datoriali che "assumeranno l’impegno a sovraintendere alla effettiva sottoscrizione dei contratti di lavoro, comprese le comunicazioni".