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    Caso Delmastro, l’Anm: “Dal governo accuse pesantissime ai magistrati”. Conte attacca Meloni

    Si alzano i toni dello scontro dopo l’imputazione coatta disposta dal gip per il sottosegretario Andrea Delmastro, nel caso dell’anarchico Alfredo Cospito. Santalucia: “Non stiamo in silenzio, difendiamo la Costituzione”. Il leader m5s: “La presidente del Consiglio tiene più alla sua cricca che alla Patria”

    Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle (Ansa)
    Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle (Ansa)

    Roma, 8 luglio 2023 – "Un attacco pesantissimo, ancora più insidioso perché riferito a fonti anonime". Così Giuseppe Santalucia, presidente dell’Anm (Associazione nazionale magistrati), in apertura dei lavori del Comitato direttivo centrale, ha definito l’intervento fatto filtrare da Palazzo Chigi sulla notizia dell’imputazione coatta del segretario alla Giustizia Andrea Delmastro, accusato di rivelazione di segreto d’ufficio nel caso di Alfredo Cospito, l’anarchico al 41 bis.

    “In un processo di parti non è consueto che la parte pubblica chieda l'archiviazione e il giudice per le indagini preliminari imponga che si avvii il giudizio – recitava la nota ‘informale’ arrivata alle agenzie dalla presidenza del Consiglio dei ministri -. Quando questo interessa due esponenti del governo in carica è lecito domandarsi se una fascia della magistratura abbia scelto di svolgere un ruolo attivo di opposizione. E abbia deciso così di inaugurare anzitempo la campagna elettorale per le elezioni europee”. 

    Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle (Ansa)
    Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle (Ansa)

    La parole dell’Associazione Nazionale magistrati

    Per Giuseppe Santalucia, presidente Anm queste sono “accuse gravissime che colpiscono al cuore la magistratura”. C’è in ballo la “legittimazione” delle toghe. 

    In un documento approvato all’unanimità il direttivo definisce “incomprensibili” le “censure” al gip di Roma che ha chiesto l’imputazione coatta di Delmastro e chiede che il “governo e la sua maggioranza rispettino le prerogative dei giudici”. L'Anm auspica anche che “queste prese di posizione non siano veramente condivise dal responsabile del dicastero e dalla maggioranza governativa”. E richiama il principio della “separazione dei poteri dello Stato” come “garanzia dell'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge”. 

    “La magistratura non ha alcuna voglia di alimentare lo scontro – ha detto nel suo discorso introduttivo Santalucia –  ma quando il livello dello scontro si alza, il nostro silenzio non sarebbe più espressione di un riserbo istituzionale ma sarebbe l'impacciato mutismo di chi non sa reagire con fermezza, con garbo, con chiarezza, a una politica muscolare, la politica del governo che mostra i muscoli a un'istituzione di garanzia. Noi siamo lontani dal potere lontani dalle fazioni politiche ma non arretriamo quando si tratta di difendere i principi e i valori della Costituzione". 

    Conte contro Meloni: “Tiene più alla sua cricca che alla Patria”

    In scia all’Anm, continuano a farsi sentire le opposizioni al governo Meloni. “Mi preoccupa un Presidente del Consiglio che non ha il coraggio di far dimettere dal Governo i suoi amici di partito Santanchè e Delmastro, perché tiene più alla sua cricca che alla 'Patria' di cui tanto si riempie la bocca – scrive il leader M5s Giuseppe Conte in un lungo post su Facebook –. Mi preoccupa un Presidente del Consiglio che, nascondendosi dietro lo schermo delle 'fonti Chigi', conduce un gravissimo attacco ai magistrati che svolgono il proprio dovere, accusandoli di avere addirittura aperto la campagna elettorale per le elezioni europee. Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia e sodali vari, vi invito a rileggere Shakespeare: vana è questa vostra corsa se la vigliaccheria vi insegue e la prodezza fugge”. 

    Pd: scontro tra poteri indebolisce la Repubblica 

    “Questo scontro, l'ennesimo, con la magistratura indebolisce la nostra Repubblica – avverte il Pd in una nota firmata dai capigruppo Francesco Boccia e Chiara Braga –. Per questo invitiamo la Presidente del Consiglio a a maggior prudenza e a non incendiare il clima politico. Una nuova guerra tra poteri distruggerebbe le nostre istituzioni. Giorgia Meloni farebbe meglio a pensare a risolvere i problemi delle imprese e dei lavoratori italiani, invece di riattizzare guerre che non servono al nostro Paese”. 

    Dalla festa della Cgil a Bologna, anche la segretaria Elly Schelin punta il dito contro Giorgia Meloni: “Quando uscirà dal suo imbarazzato e imbarazzante silenzio, Giorgia Meloni ci dica che cosa pensa della nostra proposta unitaria sul salario minimo. Si sta occupando unicamente delle beghe giudiziarie dei suoi ministri, ma ci sono più di 3 milioni di lavoratrici e lavoratori poveri in Italia che non possono aspettare ancora”.