La strage del ristorante Raid russo all’ora di cena Due gemelle di 14 anni muoiono sotto le bombe

I missili di Mosca seminano terrore nella città ucraina di Kramatorsk. Undici le vittime, tra i cinquanta feriti anche la scrittrice Amelina.

La strage del ristorante  Raid russo all’ora di cena  Due gemelle di 14 anni  muoiono sotto le bombe
La strage del ristorante Raid russo all’ora di cena Due gemelle di 14 anni muoiono sotto le bombe

di Marta

Ottaviani

Yulia e Anna avevano 14 anni. Erano gemelle ed erano fuori a cena per festeggiare il superamento degli esami di terza media. L’ultima foto le ritrae sorridenti, con un viso acqua e sapone. Sono due delle 11 vittime dell’attacco russo al ristorante Ria Pizza di Kramatorsk due sere fa. La cittadina di circa 150mila abitanti è l’ultimo centro abitato importante sotto il controllo ucraino prima del confine. I russi si trovano a circa 30 chilometri. Riuscirla a conquistare per Mosca sarebbe importante. Kramatorsk è in una posizione molto strategica e rappresenta uno snodo ferroviario importante per raggiungere Kharkiv e soprattutto l’Ucraina centrale. Ma la guerra da tempo non sta andando come vorrebbe il Cremlino e i russi tutto quello che non riescono a mettere sotto il loro controllo finiscono per distruggerlo.

All’inizio del conflitto un attacco alla stazione della città aveva causato la morte di 60 persone. A gennaio era stato colpito un albergo noto per ospitare giornalisti. Anche il bersaglio di ieri è stato scelto con cinismo e crudeltà. Prima di colpire, i russi si sono assicurati che il ristorante fosse aperto e sufficientemente frequentato. A dare loro la conferma è stato un collaborazionista, successivamente arrestato dai servizi segreti ucraini. Si tratta di un residente nella cittadina, dipendente di una società di trasporto di gas. Non solo ha fornito ai russi tutte le informazioni che chiedevano, ha anche inviato un video nel quale si vedevano il locale e il posteggio adiacente. Il destino del Ria Pizza e dei suoi avventori era segnato.

Contrariamente a quanto diffuso nelle prime ore dopo l’attacco, il locale è stato attaccato con due missili balistici, non con due razzi terra-aria s-300. Si tratta di missili micidiali, utilizzati per rendere inoffensivi gli obiettivi militari più pericolosi e qui usati sostanzialmente solo per uccidere civili. Anche il posto è stato scelto con cura. Il Ria Pizza è un locale vivace, uno dei più noti nella cittadina, chiuso all’inizio dell’invasione e che aveva riaperto da poco. Un segno di speranza e coraggio, per chi combatte contro la guerra anche psicologicamente. Era frequentato da tanti giovani, giornalisti stranieri e anche i soldati ucraini di stanza nella zona. Tutta gente che, forse, in quelle poche ore voleva, se non liberarsi del nemico alle porte, almeno accantonarlo per qualche ora. Il nemico, invece, è entrato nuovamente nelle loro vite, più violento che mai. Oltre alle 11 vittime civili, ci sono 50 feriti. Fra questi c’è un bambino di otto mesi, nato in tempo di guerra e che alla sua tenera età già si trova a dover lottare per la sopravvivenza.

Ferita anche la scrittrice Victoria Amelina, romanziera di successo e colpita alla testa da schegge di vetro e travi che hanno ceduto a causa dell’esplosione. Il Ministero della Difesa russo, con una comunicazione che sembra quasi una beffa ha sottolineato che l’obiettivo dell’attacco non era civile. Il portavoce, Igor Konashenkov ha affermato che i missili avrebbero dovuto colpire "un punto di dispiegamento temporaneo del personale di comando della 56esimo a Brigata di fanteria motorizzata delle forze armate ucraine". In pochi minuti, alle risate, si sono sostituite le grida delle persone che provenivano dalle macerie e che imploravano i soccorritori di salvarli.