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GIUSEPPE D’AMICO
Magazine

Viaggio sulla Statale dei ricordi Destinazione: la terra che sorride

Viaggio sulla Statale dei ricordi  Destinazione: la terra che sorride
Viaggio sulla Statale dei ricordi Destinazione: la terra che sorride

di Giuseppe D’Amico

Giovanni Bracco, giornalista (da ultimo capo della redazione romana dell’agenzia Radiocor), poeta, scrittore e musicista torna in libreria con Route 96 Bis (Porto Seguro Editore) che segna il suo esordio nella narrativa. Tre storie diverse che si intrecciano tra loro, ambientate in Basilicata, nella valle del Bradano, attraversata dalla Statale 96 bis dove, spuntato dal nulla, vi è un distributore di carburante circondato da un territorio che ricorda un dipinto del pittore statunitense Edward Hopper.

Peppino, emigrato da giovane in Germania, Antonio, avvocato dedito alla causa dei migranti e Amedeo, maturo sarto di Casteldiano, sono i protagonisti che danno vita ai sapienti intrecci che Giovanni Bracco è riuscito a creare, attratto da quell’incontro tra la natura piegata alle esigenze di coltivatori pionieri con la desolazione del luogo. Nella valle del Bradano proprio quel distributore di carburante al km 3 della Strada Statale 96 bis che collega Oppido Lucano con Gravina in Puglia ha attirato l’attenzione dell’autore: una valle con le colline circostanti sulle quali si distende la coltivazione del grano e le pale eoliche che sovrastano gli uliveti ma ammettono la fragilità dei giganti se il vento, come spesso accade, non le rianima.

Le storie raccontate chiamano in causa due paesi, Serracupa e Casteldiano (nomi di fantasia) e si possono così sintetizzare: la riconciliazione con Serracupa di Peppino, emigrato da giovane in Germania, i suoi incontri con Minuccio, il capostazione che regola un traffico quasi inesistente; l’incanto di Antonio, avvocato dedito alla causa dei migranti, di fronte ai cicli della vita che governano l’inverno e la rinascita della natura e anche la discendenza dell’uomo; infine, un amore malato qual è quello del maturo Amedeo, sarto di Casteldiano, di origine albanese, per la giovane e fragile Carmen, la più bella ragazza del paese. Solo il primo racconto contiene un piccolo fondo di storia vera così come vere sono le riflessioni che il libro consente sul mondo lucano degli anni ’90: luogo natìo ormai distante per l’emigrato; terra promessa per i migranti di oggi: un inferno da cui le generazioni inquiete dei più giovani tentano di fuggire.

Le sorprese non mancano. E c’è un dato da evidenziare che Giovanni Bracco spiega così: "Nei due paesi della valle del Bradano narrati nel libro (Serracupa e Casteldiano) c’è molto del mio luogo d’origine, Polla, che è in provincia di Salerno ma ricade per tradizioni, cultura, anima, nella Lucania Occidentale. Polla è nel Vallo di Diano; la valle del Bradano è oltre Potenza. Ma mi sono trovato a casa nel raccontare queste storie nelle quali ho riversato il ricordo del mio paese e le esperienze di una vita".

Il pensiero di Giovanni Bracco sul “suo” luogo del cuore riporta alla mente un verso di un grande poeta lucano del passato, Orazio, tratto dalle Odi: "quell’angolo di terra più degli altri mi sorride…" (Ille terrarum mihi praeter omnis angulus ridet…).