Università "promossa" Contenti 9 studenti su 10

L’ultimo rapporto di AlmaLaurea: apprezzamento anche per il rapporto coi docenti. Il 64,5% degli occupati considera il titolo di studio efficace per il lavoro poi svolto.

Università "promossa"  Contenti 9 studenti su 10
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FIRENZE

Il 53% di studenti toscani termina l’università in corso, con un voto medio di 104,9 su 110 e una netta maggioranza di laureati trova occupazione grazie agli studi svolti. Il dato emerge dal Rapporto di AlmaLaurea, presentato dalla direttrice Marina Timoteo e che ha coinvolto nel 2022 ben 19.542 ragazzi: 10.740 laureati di primo livello, 6.564 magistrali biennali e 2.238 a ciclo unico. Emerge così che è in possesso di un diploma di tipo liceale il 75,5% (il 73,3% relativamente ai laureati di primo livello e il 74,7% ai biennali), mentre possiede un diploma tecnico il 18,6% (21,5% e 17,3%) e resta residuale la quota di chi ha un diploma professionale. L’età media alla laurea è 26,1 anni per il complesso dei laureati: nello specifico di 24,9 per i laureati di primo livello e di 27,8 anni per i magistrali biennali. Un dato, questo, sul quale incide il ritardo nell’iscrizione al percorso universitario: non tutti i diplomati, infatti, si immatricolano subito dopo aver ottenuto il titolo di scuola secondaria superiore. Ampia la soddisfazione manifestata per l’esperienza universitaria: l’88,1% dei laureati ha apprezzato il rapporto con il corpo docente e l’81,6% ritiene il carico di studio adeguato. Più in generale, l’89,4% si dichiara soddisfatto dell’esperienza universitaria nel suo complesso. Tanti gli studenti lavoratori: un ampio 63,8% dei laureati ha infatti svolto un’attività lavorativa durante gli studi. Il 65,0% dei laureati di primo livello nel 2021, dopo il conseguimento del titolo, decide di proseguire con un corso di secondo livello.

Dopo un anno, il 63,9% risulta ancora iscritto. Isolando i laureati triennali che, dopo il titolo, hanno terminato gli studi (34,3%), emerge che, a un anno di distanza, il tasso di occupazione è del 77,0%, mentre quello di disoccupazione è del 10,3%. Tra gli occupati, il 21,2% prosegue il lavoro iniziato prima della laurea, il 17,5% lo cambia e il 61,3% lo trova dopo il titolo. Il 33,4% degli occupati ha un contratto a tempo indeterminato, il 29,6% a tempo determinato e l’11,5% svolge un’attività in proprio. La retribuzione media è di 1.358 euro mensili netti. Ma quanti fanno quello per cui hanno studiato? In base al rapporto, il 64,5% degli occupati considera il titolo molto efficace o efficace per il lavoro svolto. Tra i laureati di secondo livello del 2021 intervistati a un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è del 78,6% (78,8% tra i magistrali biennali e 78,1% tra i magistrali a ciclo unico) e quello di disoccupazione del 9,1% (10,5% e 5,4%). Il 16,9% prosegue il lavoro iniziato prima della laurea, il 15,7% lo cambia, il 67,4% inizia a lavorare dopo il titolo. Anche in questo caso il 72,6% degli occupati ritiene la laurea molto efficace o efficace per il lavoro che sta svolgendo.

Lisa Ciardi