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SILVIA ANGELICI
Umbria Jazz

I suoi primi 50 anni: con La Nazione un viaggio nel mito di Umbria Jazz

Presentato oggi il volume che il nostro quotidiano dedica al Festival. Volti, aneddoti e foto per ripercorrere decenni di successi

Da sin: la presidente della Regione Donatella Tesei, Carlo Pagnotta (fondatore e direttore artistico Umbria Jazz), Simone Fittuccia (presidente Federalberghi), Donatella Miliani (vice responsabile La Nazione Umbria), Luigi Caroppo (vicedirettore La Nazione) e Pierpaolo Ciuffi (responsabile La Nazione Umbria)
Da sin: la presidente della Regione Donatella Tesei, Carlo Pagnotta (fondatore e direttore artistico Umbria Jazz), Simone Fittuccia (presidente Federalberghi), Donatella Miliani (vice responsabile La Nazione Umbria), Luigi Caroppo (vicedirettore La Nazione) e Pierpaolo Ciuffi (responsabile La Nazione Umbria)

Perugia, 3 luglio 2023 -  "Una perla entra nella cassaforte della manifestazione". Così il vicedirettore de La Nazione Luigi Caroppo ha definito "Note d'oro. Cinquant'anni di Umbria Jazz", il libro fotografico presentato all'Hotel La Rosetta, con il quale La Nazione vuole celebrare il mezzo secolo della rassegna che si svolge a Perugia, catapultando la città e la regione alla ribalta internazionale.

Il volume è stato realizzato col sostegno della Regione Umbria e il patrocinio dei Comuni di Perugia e Orvieto, e sarà dato in omaggio a chi acquisterà il quotidiano venerdì 7 luglio, data d'inizio della kermesse.

Le iniziative de La Nazione non finiscono qui: oltre al libro è stata realizzata una mini serie Web tivù dedicata a UJ,  che nei giorni del Festival sarà visibile su tutte le nostre piattaforme: anche in questo caso volti, ricordi, aneddoti, dove protagonisti sono la grande musica e chi, nel '73, ebbe l'intuizione di dare vita a quello che sarebbe diventato un evento planetario.

Ottanta pagine che profumano di note e di super star. Ecco Miles Davis, Santana, Clapton, Dee Dee Bridgewater, Sting, Gil  Evans, Arbore, Rava e Bollani fino a Lady Gaga, tanto per citare qualche nome. 

Alla presentazione della nostra iniziativa  hanno partecipato tra gli altri, la governatrice Donatella Tesei, Carlo Pagnotta, fondatore e direttore artistico di Uj, Donatella Miliani, viceresponsabile de La Nazione Umbria e curatrice del libro, Pier Paolo Ciuffi responsabile de La Nazione Umbria e ovviamente lui:  Carlo Pagnotta, fondatore e direttore artistico di Uj.

"Umbria Jazz - ha proseguito Caroppo - è un sogno che si è realizzato, un evento globale una manifestazione della meglio gioventù". Miliani ha precisato che "raccontare 50 anni di note sotto le stelle del jazz sarebbe arduo senza l'aiuto di chi l'ha sognata, ideata e fatta nascere e crescere fino a farla diventare uno dei più celebrati festival musicali al mondo". Copione che poi si rinnova ogni fine dicembre da 30 anni anche ad Orvieto con l'edizione Winter.

E a proposito di fama Ciuffi non ha dubbi: "Siamo qui - ha detto - a celebrare un evento monumentale e il suo fondatore, Pagnotta, capace di trasformare il Festival in un marchio che è diventato iconico".   

Tesei ha ripercorso le tappe dell'evento, riannodando la bobina del tempo. "Era l’estate del 1973 quando si auto convocarono a Villalago (sede del primo concerto) alcune migliaia di ragazzi per assistere a un concerto jazz, figlio del volere di alcuni giovani illuminati come Carlo Pagnotta ed Alberto Provantini. Quanto quella serata avrebbe germogliato e, come detto, cambiato il volto all’Umbria, non si poteva ancora immaginare. A quelle note ne seguirono altre e si cominciò a percepire come la manifestazione, chiamata semplicemente Umbria Jazz, potesse crescere ed espandersi".

Il resto è cronaca e fatti concreti. La governatrice ha evidenziato l'effetto "moltiplicatore" del Festival sul territorio, grazie allo studio curato dall'Aur. 

"Sommando gli effetti generati dalle due componenti di spesa, si stima che Umbria Jazz generi nel solo territorio regionale 15,8 milioni di euro di produzione, 5,7 milioni di euro di valore aggiunto, 6,9 milioni di euro di Pil, 108 unità di lavoro. Se si considerano anche gli effetti prodotti nel resto d’Italia, nel complesso Umbria Jazz arriva a generare 25 milioni di euro di produzione, 9,8 milioni di euro di valore aggiunto, 11 milioni di euro di Pil, 173 unità di lavoro", riassume Tesei. 

E quando chiediamo al patron Pagnotta come immagina i prossimi 50 anni del suo prodigio, risponde così: "Con i successi dei primi 50". Poi ricorda il contatto rocambolesco per avere Sting sul palco di UJ (il manager che aveva detto "no" e l'artista che invece si era subito mostrato entusiasta), l'attacco di panico di un Arbore che non voleva saperne di salire sullo stage e al quale lo stesso Pagnotta diede una spinta, rendendole così possibile il debutto come artista live.  Altre spigolature le scoprirete sfogliando "Note d'oro". Non resta che aspettare il 7 luglio.