La Bce alza ancora i tassi (+0,25%). Stangata sui mutui, ecco di quanto saliranno

Per contenere l’inflazione l’Eurotower prevede un aumento anche a luglio. Lagarde: “Saremo restrittivi finché sarà necessario”

Roma, 15 giugno 2023 – L’inflazione resta alta e la Bce stringe i rubinetti del credito. Come previsto, la Banca centrale europea innalza di 25 punti base (0,25%) i tre tassi di riferimento, che salgono così al 4% sul rifinanziamento principale, al 4,25%, sul rifinanziamento marginale, al 3,50% su depositi. I nuovi tassi saranno effettivi dal 21 giugno. Visto l’andamento dei prezzi Francoforte prevede un nuovo aumento a luglio. 

La Bce alza i tassi d'interesse, contraccolpo sui mutui (Foto Dire)
La Bce alza i tassi d'interesse, contraccolpo sui mutui (Foto Dire)

Contraccolpo sui mutui 

Sul fronte di mutui è una “pessima notizia”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori, che stima un aumento della rata di 20 euro al mese, per chi sottoscriva ora un mutuo a tassi variabile. Questo “considerando l'ultimo Taeg comunicato da Bankitalia, 4,52 per cento” e “in caso di un pieno trasferimento sull'Euribor”. Una stangata annua pari a240 euro.  

Le simulazioni

Facile.it calcola che l'aumento dei tassi potrebbe tradursi per un mutuo medio in un aggravio della rata di +275 euro rispetto a gennaio 2022 (+60%).

Secondo una simulazione dell’osservatorio di Mutuionline.it l'incremento della rata di un mutuo variabile da 160mila euro raggiungerà il 72% (+ 339 euro al mese) sempre in confronto a 18 mesi fa. 

La corsa dei mutui non sarebbe finita qui. Gli esperti prevedono che l'Euribor a 3 mesi raggiungerà il suo picco a settembre 2023 e il tasso del mutuo medio preso in esame sfiorerebbe il 5,10%, con una rata di circa 743 euro (+285 euro rispetto a quella iniziale).

Da contare anche che a fine giugno poi scadono le condizioni agevolate di garanzia fino all'80% per i mutui prima casa destinati ai giovani, misura che ha aiutato molti richiedenti under 36 ad acquistare un immobile. 

Le stime sull’inflazione 

Gli esperti dell'Eurosistema si attendono che l'inflazione complessiva si attesti in media al 5,4% nel 2023, al 3,0% nel 2024 e al 2,2% nel 2025", mentre per l'inflazione al netto della componente energetica e alimentare, è rivista al rialzo. Nel 2023 si attesterebbe al 5,1%, per poi scendere al 3,0% nel 2024 e al 2,3% nel 2025. Riviste lievemente al ribasso le proiezioni per l'espansione economica per quest'anno e il prossimo, indicando ora un tasso di crescita dello 0,9% nel 2023 (dal +1,0% di marzo), dell'1,5% nel 2024 e dell'1,6% nel 2025. 

"E' probabile che la crescita economica rimanga debole nel breve periodo, ma che si rafforzi nel corso dell'anno grazie al calo dell'inflazione", ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, nella conferenza stampa a Francoforte. Ma l’incertezza generale legata soprattutto alla guerra in Ucraina spinge l’Eurotower ad andare avanti con la politica di aumento dei tassi.

Lagarde motiva così la scelta, ampiamente condivisa nel board della Bce. I prezzi al consumo "non scendono abbastanza e saremo restrittivi finché sarà necessario per assicurarci di raggiungere la meta. Secondo i parametri attuali, il 2,2% nel 2025 non è soddisfacente e non è tempestivo. Ecco perché stiamo prendendo le decisioni che stiamo prendendo oggi".