np_user_4025247_000000
BEATRICE BERTUCCIOLI
Magazine

Strega di lacrime: vince la D’Adamo

Ieri la proclamazione del libro trionfatore del 77° Premio letterario. Ada, scomparsa a 55 anni, batte la Postorino

Strega di lacrime: vince la D’Adamo
Strega di lacrime: vince la D’Adamo

Roma, 7 luglio 2023 – Un’edizione nel segno delle donne. Quattro nella cinquina dei finalisti, non era mai successo. E due di loro a contendersi la vittoria: trionfa con 185 voti Ada D’Adamo, la scrittrice di Ortona morta a 55 anni il primo aprile, subito dopo essere entrata nella dozzina dei semifinalisti con il suo potente Come d’aria, pubblicato da Elliot, un piccolo editore, e che aveva già conquistato lo Strega Giovani. Batte Rosella Postorino, 44 anni, di Reggio Calabria, la grande favorita con Mi limitavo ad amare te, supportata da una casa editrice importante come la Feltrinelli (sul podio più alto l’ultima volta nel 2005 con Il viaggiatore notturno di Maurizio Maggiani), ma il libro in cui D’Adamo racconta in modo intenso e lucido il suo rapporto con la figlia Daria, cerebrolesa, e la successiva scoperta della propria malattia, un tumore, ha suscitato forte emozione e entusiastici apprezzamenti. "C’è tutta la rabbia e tutto l’amore del mondo nel racconto di questa danza che lega due donne", aveva scritto Elena Stancanelli nel presentare l’opera allo Strega.

A completare la cinquina, Maria Grazia Calandrone con Dove non mi hai portata (Einaudi), Andrea Canobbio con La traversata notturna (La Nave di Teseo) e Romana Petri con Rubare la notte (Mondadori).

La proclamazione della vincitrice della 77ª edizione del Premio Strega, il più importante e ambito riconoscimento letterario italiano, in grado di far volare le vendite del prescelto, si è tenuta ieri sera nel giardino del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, suggestiva e prestigiosa cornice scelta nel ’53 da Maria Bellonci, fondatrice dello Strega. La cerimonia, trasmessa in diretta da Raitre, è stata condotta per il terzo anno consecutivo dalla sempre brillante Geppi Cucciari.

Un lungo cammino, quello conclusosi ieri sera con Mario Desiati, vincitore dello scorso anno, ad annunciare la vincitrice del 2023. Ben 80 libri avevano iniziato la corsa, un record. Poi la prima selezione e subito i pronostici a favore di Postorino, già nel 2007 tra i 13 semifinalisti dello Strega con La stanza di sopra e nel 2018 vincitrice del Premio Campiello con Le assaggiatrici. Nata a Reggio Calabria, cresciuta in Liguria e residente da anni a Roma, dove lavora come editor per la collana Stile Libero di Einaudi, la scrittrice riporta con il suo romanzo agli anni della dissoluzione della ex Jugoslavia e della guerra in Bosnia-Erzegovina. L’ispirazione per il suo libro le è venuta, ha raccontato, leggendo un articolo in cui si parlava dei bambini che nel 1992, Sarajevo assediata e sotto le bombe, venivano messi sui pullman e mandati in Italia. Talvolta si trattava di orfani, altre volte erano le madri stesse a metterli su quei mezzi, per salvarli, anche convinte che si sarebbero ricongiunti di lì a poco. Ma l’assedio andò avanti per quattro anni. Postorino si è calata in quelle vicende, si è documentata, ha parlato con molti di loro, e le storie di vari bambini rivivono nei suoi tre giovanissimi protagonisti: Omar, Nada e Danilo. Il titolo richiama il verso di una poesia del poeta bosniaco Izet Sarajlic: "Cosa facevo io mentre durava la storia? Mi limitavo ad amare te".

Maria Grazia Calandrone racconta la sua storia di bambina abbandonata, Andrea Canobbio affronta la depressione del padre e Romana Petri ricostruisce la vita dell’autore del Piccolo Principe, Antoine de Saint-Exupéry, e precisa: "È un romanzo. Ho letto sui social che alcuni, e anche Jovanotti, credono si tratti di scritti di Saint-Exupéry. No. Dialoghi, lettere e tutto il resto, sono farina del mio sacco". Osserva Postorino: "Sono tutte storie drammatiche, quelle dei libri della cinquina, ma anche storie che esprimono una grande forza".