Sessant’anni di passione per il mare Gli yacht firmati CRN

Sessant’anni  di passione  per il mare  Gli yacht  firmati CRN
Sessant’anni di passione per il mare Gli yacht firmati CRN

È STATO L’AMORE SVISCERATO per il mare a convincere l’imprenditore marchigiano Sanzio Nicolini, nel 1963, a dar vita al cantiere navale CRN, acronimo, a quel tempo, di “costruzioni e riparazioni navali”, un nome destinato a diventare simbolo di lusso ed eleganza e a donare lustro all’intera marina italiana. Una storia affascinante e per molti versi emblematica, quella di CRN, che celebra nel 2023 i suoi 60 anni di attività. Sei decadi, durante le quali ha rivoluzionato il settore della nautica da diporto con intuizioni e successi in grado di influenzare l’intero settore a livello internazionale. Fin da subito, l’azienda ha coinvolto maestranze esperte e i designer nautici più noti sul panorama internazionale, da Gerhard Gilgenast a Terence Disdale, passando ai più recenti Nuvolari Lenard, Omega Architects e Studio Vallicelli Design, plasmando superyacht unici. In questa lunga storia, CRN ha raccolto e vinto sfide impegnative, varando, insieme al Cantiere Navale Morini acquisito nel 2002, oltre 400 tra navi da diporto, navi mercantili, navi militari, traghetti e pescherecci che, ancora oggi, navigano e portano la bandiera del made in Italy nelle acque di tutto il mondo.

Il racconto di CRN non si può scindere da quello della città in cui ha visto la luce, Ancona: culla di una grande tradizione navale, nonché centro marittimo strategico del Mediterraneo da oltre 2400 anni, una terra in cui le colline abbracciano il mare, la natura incontra l’industria. Nel molo sud, più precisamente nei pressi della Mole Vanvitelliana di Ancona, fiorivano diverse realtà imprenditoriali, testimonianza dello stretto legame tra la nautica e il territorio anconetano: il cantiere navale CRN, il cantiere Castracani, il cantiere minore Vincenzo Marsili, la Cooperativa Tommasi, e il Cantiere Navale Mario Morini. In un contesto in cui si producevano principalmente pescherecci e rimorchiatori, Nicolini ebbe l’intuizione di concentrarsi sulla costruzione di scafi in metallo introducendo un’attività che manca ad Ancona, portando la sua esperienza e il suo know-how. In questi stessi anni, grazie ad una visione avanguardistica, si avvicina alla nautica da diporto. Specializzatosi nella costruzione di barche in acciaio e alluminio - inizialmente con sovrastruttura in legno, poi con sovrastruttura in alluminio – colloca subito l’azienda in una fascia di mercato alta e si rivolge a una nicchia interessata a yacht di lusso. Ripercorrere le tappe della storia dell’azienda significa tuffarsi nella storia stessa del Paese e scoprire una pagina importante della tradizione imprenditoriale italiana. Negli anni ‘60, gli yacht CRN sono connotati da un design fortemente riconoscibile. Il primo progetto da 23 metri, “SUPER CONERO”, porta l’azienda a creare imbarcazioni ancora più importanti che contribuiscono a porre le basi della reputazione internazionale di CRN.

La crescita continua negli anni ’70, quando Sanzio Nicolini e Carlo Riva, erede della dinastia Riva, si incontrano e danno vita al loro fortunato sodalizio. La partnership tra i due instancabili innovatori, Nicolini e Riva, rappresenta un momento cruciale per entrambe le società e, più in generale, per l’industria italiana degli yacht da diporto. Nel 1978 il cantiere navale consegna il suo primo yacht oltre i 45 metri: FATH AL KHAIR di 47,2 m I clienti CRN degli anni ‘80 sono alla ricerca di yacht sempre più grandi, ne sono un esempio i tre yacht realizzati da Jon Bannenberg per una famiglia di armatori greci. Nel 1983 il cantiere realizza MY F100 (foto a sinistra, in basso), uno yacht da 32,8 metri, progettato da CRN insieme allo yacht designer Gerhard Gilgenast per Gianni Agnelli, uno yacht fortemente innovativo, il più evoluto del settore in quel momento storico. La F100 non è l’unica barca significativa degli anni 80: yacht come AZZURRA 47,5m 1988 (foto a lato), che diventa fin da subito uno yacht iconico e vede il coinvolgimento dell’interior designer Paola Smith, o come IL VAGABONDO 61,2m, una barca esclusiva ispirata ad un lusso più tradizionale firmata da Terence Disdale che poi disegnerà anche AWALL II, 65m 1990.

Gli anni Novanta vedono il coinvolgimento di Francois Zuretti, yacht designer a cui vengono commissionati 3 yacht all’avanguardia: PEGASO, PESTIFER e NUMPTIA. Proprio il varo di NUMPTIA 61 metri coincide con il cambio di proprietà. Nel 1999, infatti, CRN entra a far parte del Gruppo Ferretti, colosso italiano nel settore degli yacht di lusso, che riunisce alcuni tra i brand più esclusivi della nautica mondiale. Nel gennaio 2012, il Gruppo Ferretti viene acquisito, a sua volta, da SHIG- Gruppo Weichai, rimanendo con un management totalmente italiano e guidato dall’amministratore delegato Alberto Galassi. Sin dalla nascita CRN ha nel suo DNA una visione futuristica che porta il Cantiere ad individuare con largo anticipo le prossime tendenze e a porsi come pioniere di innovazioni funzionali ed estetiche nel panorama nautico internazionale, dando vita a progetti unici e distintivi. Polo strategico nella progettazione e costruzione di superyacht custom e semi custom in metallo e materiale composito il cantiere navale CRN di Ancona si è trasformato nella Ferretti Group Superyacht Yard: quasi 80.000 mq, di cui circa 33.000 coperti, che possono ospitare la costruzione di navi da diporto dai 30 ai 90 metri per i marchi CRN, Custom Line, Riva Superyacht Division e Pershing. Il cantiere navale è dotato di uno sbocco diretto sul mare Adriatico, si tratta di una grande marina privata che ha un’ampiezza di 250 metri ed è attrezzata con grandi banchine, che possono ospitare fino a 15 superyacht per l’allestimento e il completamento delle navi da diporto e dei superyacht.