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Leo Turrini
QN Mobilità

Senna e Forghieri Lamborghini e McLaren, un incrocio da star

Quando Ferruccio Lamborghini decise di sfidare Enzo Ferrari sul pianeta magico delle Super Cars, una cosa mise subito in chiaro: non aveva la benché minima intenzione di estendere il Duello alle piste. Non ci sarebbe stata una replica del Derby Emiliano negli autodromi.

Lamborghini fu di parola. Eppure, il suo marchio fa parte, anche, di una piccola grande storia legata alla Formula Uno. Una storia, ahinoi, incompiuta.

Siamo all’alba degli Anni Novanta del secolo scorso. La casa del Toro è stata acquistata dalla Chrysler, terzo gigante di Detroit, ancora lontana dall’orbita Fiat. E da Detroit il presidente Lee Jacocca, mitica figura dell’automotive a stelle e strisce, decide di ingaggiare per la Lamborghini l’ingegner Mauro Forghieri. L’uomo che ha fatto trionfare nei Gran Premi come a Le Mans le macchine del Grande Vecchio di Maranello.

È così che Furia (soprannome di Forghieri coniato dai meccanici delle Rosse) confeziona un motore Lamborghini dodici cilindri per le vetture di Formula Uno. Il V12 viene installato su monoposto di team non proprio competitivi. Ma le prestazioni del propulsore realizzato nelle officine di Sant’Agata Bolognese catturano l’attenzione di una Leggenda. Un certo Ayrton Senna.

Fu il Campionissimo brasiliano, nel 1993, a spingere per un test. Sulla sua McLaren fece installare il dodici cilindri del Furia targato Lamborghini.

Sembra un film. Un incrocio di super stars. Senna, Forghieri, Lamborghini, la McLaren. Un cast da Oscar. E in effetti il primo ciak, girato all’Estoril in Portogallo, dove Ayrton guida una macchina tutta bianca, senza scritte degli sponsor perché la prova è segretissima, il primo ciak, dicevo, è da urlo. Tutti contenti, l’operazione è fattibile, mancano solo le firme e bla bla bla.

E invece. Invece fu solo un sogno destinato a non diventare mai realtà. La Peugeot, che voleva entrare in F1, offri’ gratis i suoi motori alla McLaren. Jacocca invece voleva giustamente essere pagato per la fornitura. Senna, deluso, firmò per la Williams, che lo avrebbe condotto alla morte l’1 maggio del 1994. A Mauro Forghieri rimase sempre il rimpianto: di non aver vinto, in Formula Uno, anche con il marchio Lamborghini.