np_user_4025247_000000
LEO TURRINI
QN Mobilità

Quel genio di Da Silva tra innovazione green e neutralità tecnologica

Metti una sera a cena con Walter Da Silva. Lui, il genio italiano del design applicato all’automotive. Alla sua creatività dobbiamo gioielli come l’Alfa 156 o la Audi A5 Coupe e poi sarebbero da scomodare anche certi modelli (strepitosi) di Volkswagen e Seat ancora e ancora (chi ne voglia sapere di più, legga il ‘Codice Da Silva’, autobiografia in parole e immagini di questo fuoriclasse assoluto). Da Silva, che a tavola è irresistibile quanto davanti a un foglio bianco da riempire con l’idea di una vettura da sogno, è stato anche il mentore di Flavio Manzoni, l’architetto sardo che dal 2010 riempie di bellezza l’estetica dei modelli Ferrari.

A questa cena, c’era appunto anche Manzoni. Che sta progettando la prima Rossa interamente elettrica. Attesa al entro il 2026, la versione green del Cavallino promette di essere un ’oggetto’ rivoluzionario. Più o meno come il Suv Purosangue, che sta battendo tutti i record di vendita. Sull’affascinante tema della relazione tra automobile e sviluppo eco-compatibile, Da Silva mi ha detto una cosa solo in apparenza banale. La riassumo alla buona: l’obiettivo deve essere la neutralità tecnologica. Cioè va bene insistere sull’elettrico, ma senza scartare a priori altre soluzioni. Insomma, il buon senso come bussola, senza fondamentalismi. E soprattutto, aggiungo io, sarà importante preservare la Grande Bellezza su quattro ruote, di cui Da Silva e Manzoni sono i rafffinati testimonial.