Quale futuro per le auto in Italia

Quale futuro  per le auto in Italia
Quale futuro per le auto in Italia

CONIUGARE la transizione digitale a quella energetica: è il presupposto su cui poggia l’Internet of things (IoT), l’insieme dei dispositivi elettronici e interconnessi cui è dedicato il capitolo 5 del rapporto I-Com, curato da Antonio Sileo, direttore dell’Area Sostenibilità. Sempre più diffusi sia nelle imprese, sia nelle abitazioni private, potrebbero giocare un ruolo da protagonisti negli scenari di innovazione futuri. Il capitolo 6 è verte sull’eolico off-shore, ritenuto dall’Ue una tecnologia fondamentale per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica del continente entro il 2050. Nel settimo capitolo si parla di biometano, il combustibile ottenuto dalla purificazione del biogas che, grazie a opportuni trattamenti chimico-fisici, viene reso idoneo alla fase di compressione e, dunque, all’immissione nella rete del gas naturale.

Il pacchetto europeo Fit-for-55 prevede, tra le misure volte a tagliare le emissioni di gas climalteranti, una produzione di 17 miliardi di metri cubi (mc) di biometano entro il 2030. Un valore aumentato a 31 miliardi nel piano REPoweEU, in risposta alla necessità di sostituire le forniture di gas naturale russo e alla crescente esigenza di mettere in sicurezza l’approvvigionamento energetico. Protagonista dell’ottavo capitolo è l’automotive: il rapporto analizza l’impatto delle norme comunitarie in materia di emissioni di Co2 su domanda e offerta di automobili. In Italia, nel 2022, meno del 4% degli acquirenti di auto nuove ha optato per una elettrica pura, solo il 5% per una ‘plug-in’. Nonostante gli incentivi, a fine 2022 la penetrazione nel totale di automobili circolanti di vetture elettriche e ibride plug-in è ancora inferiore all’1%, con le sole elettriche a meno dello 0,4%. Questo mentre il parco circolante italiano supera di slancio i 40 milioni di unità circolanti, di cui oltre 10 milioni hanno più di 20 anni. All’ecosistema delle startup è riservato, infine, il capitolo 9: in un contesto caratterizzato da tensioni geopolitiche e macroeconomiche, ci si domanda se le startup abbiano manifestato capacità di resilienza e adattamento. A fine 2022 si contano, in Italia, circa 14.200 startup (+177,3% il tasso di crescita rispetto al 2015): quelle specializzate in attività energetiche sono poco più di 1.900, ovvero il 13,7% del totale.

m. d. f.