L’ateneo nella città-campus Corsi innovativi, ricerca e ambiente internazionale

L’Università degli Studi di Siena propone 75 percorsi di studio, frutto di 14 Dipartimenti. Nuovo anno accademico con 30 milioni di euro di lavori sulle strutture e 62 milioni di fondi Pnrr.

di Paola Tommasoni

SIENA

L’Università di Siena è il luogo dove gli studenti sono seguiti da vicino (rapporto 1 a 10 fra docenti e studenti); dove culture diverse si incontrano (8,1% gli studenti stranieri); dove l’offerta didattica è innovativa e copre l’intero spettro delle scienze. Non a caso la nuova campagna di comunicazione poggia sul claim ‘l’università con i giusti numeri’: è l’ateneo medio perfettamente integrato in una piccola città (occorrono 20 minuti per attraversare il centro storico) green (il territorio è carbon neutral dal 2011), ricca di storia e cultura, un ateneo rivolto al futuro (sede del prossimo Biotecnopolo) e con una forte vocazione internazionale.

La storia affonda le origini in un decreto podestarile del 1240 e rivela il particolare modello giuridico dell’Ateneo senese, che non si basava sull’iniziativa degli studenti come a Bologna o dei docenti come a Parigi, ma sulla diretta organizzazione del Comune: i cittadini che affittavano alloggi agli scolari dovevano pagare una tassa e col ricavato di questa il Comune provvedeva a stipendiare i maestri. D’allora i ‘giusti numeri’ sono cresciuti notevolmente: nel Novecento a cavallo tra le due guerre risultavano 400 studenti iscritti, ai giorni nostri sono quasi 20mila.

Lasciando la storia per l’attualità, ma continuando con i numeri, l’Università ha appena aperto – il 4 luglio – immatricolazioni e iscrizioni per l’anno accademico 2023-2024, in anticipo di almeno tre settimane rispetto al passato e quest’anno senza la fase delle pre-immatricolazioni. Sono 14 i Dipartimenti di cui è composto l’ateneo e 75 i corsi di studio proposti, suddivisi in 33 corsi di laurea triennale, 37 di laurea magistrale e 5 a ciclo unico, erogati nelle sedi di Siena, Arezzo, Grosseto e San Giovanni Valdarno. L’internazionalità dell’ateneo senese poggia su 18 percorsi di studio, corsi e curricula, in lingua inglese e su 9 percorsi con double degree (doppio titolo); poi c’è la mobilità studentesca grazie ad accordi con 450 Università europee e 200 extraeuropee. Ancora numeri: l’ultimo rapporto Almalaurea dice che la soddisfazione dell’esperienza complessiva da parte dei laureati a Siena è pari al 92 per cento.

Sul fronte didattico nel corso del prossimo anno sarà attivata la Scuola di Medicina e delle Scienze della salute, per il coordinamento delle attività dell’area medica e biomedica; ad Arezzo sarà attivato il corso magistrale in ‘Lingue per l’impresa e lo sviluppo’. Sul fronte dei servizi agli studenti, da segnalare la convenzione per l’assistenza sanitaria ai fuori sede e agli stranieri. Importanti anche l’attività di tutorato grazie a oltre 150 studenti tutor e il fondo di solidarietà per far fronte a temporanee esigenze; per gli incentivi allo studio, ogni anno l’ateneo bandisce avvisi per l’attribuzione di borse, premi di studio e di laurea per sostenere il percorso degli studenti meritevoli o in condizioni economiche svantaggiate. Sul fronte abitativo è online la ‘Bacheca alloggi’ presso l’Urp d’ateneo, cui si aggiunge ora la piattaforma CercoAlloggio, attivata con il Dsu e gli altri atenei toscani. Poi ci sono i nuovi servizi di ‘Ascolto’ e quello di ‘Consulenza psicologica’ e opportunità di praticare attività sportiva grazie a convenzioni con le associazioni locali.

Altri numeri: l’edilizia universitaria vedrà investimenti per più di 30 milioni, fra la costruzione del nuovo polo didattico delle Scotte, lavori di ampliamento del presidio di San Francesco, ristrutturazione del Campus Pionta di Arezzo e completamento dei lavori del polo di S.Miniato.

Ma il 2023 è anche il primo dei tre anni con protagonista la ricerca scientifica, che per l’ateneo senese vale 62 milioni di euro di fondi Pnrr assegnati (15,9 milioni già impegnati) a dieci progetti di ricerca nazionale. Hanno carpito finanziamenti europei tre Centri nazionali di ricerca, con base a Siena: il progetto ‘Agritech’ vede Unisi spoke leader nello studio di tecnologie innovative per l’agricoltura (11,7 milioni); il Centro Nazionale per la Terapia genica, farmaci e vaccini a Rna (11,8 milioni); il terzo Centro nazionale è quello della Biodiversità (9,5 milioni di fondi Pnrr). Ci sono poi altri 5 importanti progetti, più partenariati vari: ‘The’, l’ecosistema dell’innovazione nelle Scienze della vita; il partenariato su malattie infettive emergenti (4,7 milioni); il progetto SailsAILS per infrastrutture di intelligenza artificiale (5,9 milioni); il progetto CTA, per la realizzazione di telescopi per due osservatori astronomici (431mila euro); Metro food, altro progetto in ambito agricolo, del Santa Chiara Lab (2,1 milioni); il progetto Fit for Medical Robotics (1,8 milioni); il bando ‘Young Researchers’ (450mila euro).