L’anno d’oro di Barbara Ronchi "Ero un’alzatrice, ora schiaccio io"

L’anno d’oro di Barbara Ronchi  "Ero un’alzatrice, ora schiaccio io"
L’anno d’oro di Barbara Ronchi "Ero un’alzatrice, ora schiaccio io"

Per Barbara Ronchi questo è l’anno della consacrazione. A 41 anni ha vinto il David di Donatello per Settembre, film d’esordio di Giulia Steigerwalt, e poi il Nastro d’argento per Rapito. Intanto, il pubblico televisivo l’ha amata per il suo personaggio in Imma Tataranni, mentre su Netflix è fra i film più visti Era ora, di cui è protagonista con Edoardo Leo.

Barbara, ha dovuto aspettare un po’ per vedere riconosciuto il suo talento…

"E va benissimo così! Per anni ho fatto l’alzatrice per qualcun altro che doveva schiacciare, ed è stata una scuola preziosa. Non sono una centometrista, spero di essere una maratoneta".

Dovesse indicare tre momenti cruciali nella sua carriera, quali indicherebbe?

"Quando uno brilla, c’è sempre qualcuno che lo fa brillare. Sono grata a Valeria Golino, con cui ho fatto Miele, sono felice di aver trovato sul mio cammino Giulia Steigerwalt, e di aver contribuito al suo bellissimo esordio. E soprattutto ringrazio di avere incontrato Marco Bellocchio nella mia strada".

Lo aveva incontrato già sette anni fa…

"Sì, per Fai bei sogni: ero appena uscita dall’Accademia d’arte drammatica. Poi l’ho ritrovato con Rapito, in un ruolo ancora più complesso, questa madre lacerata dal dolore, e che tuttavia non vuole scendere a patti con i carcerieri, non vuole convertirsi. Per Rapito sono stata scelta con un doppio provino: prima da sola, poi con Enea, il bambino che interpreta Edgardo Mortara. Si è creata subito un’armonia, un flusso di affetto fra noi. E credo che questo sia stato decisivo".

Come ha lavorato per interpretare una donna ebrea?

"C’è stato un lungo lavoro di preparazione con un consulente. Abbiamo incontrato le comunità ebraiche di Bologna e di Roma, abbiamo preso parte ad alcune cerimonie, abbiamo imparato le preghiere in ebraico, così come veniva pronunciato nell’Ottocento in Italia, per essere il più possibile aderenti alla realtà dell’epoca".

Gli attori che ama di più? Il film che sente di ispirazione?

"Fra gli attori di oggi, Greta Gerwig e Timothée Chalamet. Fra quelli di ieri, l’immensa Anna Magnani e il film Bellissima, in cui passa dalla commedia alla tragedia con una maestria incredibile".

Giovanni Bogani