La stagione d’oro dei laghi premia i gioielli della Lombardia

La stagione  d’oro dei laghi   premia i gioielli   della Lombardia
La stagione d’oro dei laghi premia i gioielli della Lombardia

L’AVEVA INTUITO anche il grande Franz Liszt dopo avere soggiornato in quella meraviglia d’Italia compresa tra Bellagio, Varenna e Tremezzo: "Quando scrivete la storia di due amanti felici, ambientatela sulle rive di un lago". Per la precisione, quello di Como. Perché loro, i laghi, non saranno dei mari ma per i viaggiatori sono degli autentici oceani dell’immaginario e del tempo libero. E quest’anno, sarà il trionfo di quelli lombardi, con un 2023 che si annuncia da totale sold out. Lo conferma Fabio Primerano, presidente di Federalberghi Lombardia: "C’è una domanda fortissima che arriva dal mercato per tutta la regione e a ritmi superiori a quelli pre-pandemici. E a fare la parte del leone saranno proprio i laghi, diventati il "nuovo Graal" del turismo trasversale, capaci come sono di fare convivere il lusso e l’outdoor, le esperienze esclusive e quelle emozionali all’aria aperta".

Vetrina di diritto per il Lario, dove pure i costi per soggiornare sono in forte crescita (+20-50% rispetto al 2022) ma che resta la star del turismo lombardo grazie alla forza propulsive del suo brand. Già a inizio giugno le prenotazioni per l’estate viaggiavano ad un tasso di occupazione dell’83% e buona parte dell’hôtellerie prevede la "saturazione", con arrivi in massa da Usa, Regno Unito e Asia. Anno di grazia analizzato con attenzione e compiacimento dalla locale Camera di Commercio, come conferma Giuseppe Rasella, componente di giunta. E salutato anche da Luca Leoni, presidente degli albergatori in un territorio (entrambe le province lariane) che dopo le recenti aperture di alberghi di elevato standard, si appresta ad ospitare, entro 2-3 anni, altri hotel luxury nel triangolo Bellagio-Torno-Cadenabbia.

Non è da meno il Benaco, visto l’entusiasmo di Massimo Ghidelli (in alto a destra), presidente del Consorzio Lago di Garda Lombardia, altra top-destination grazie alla sua capacità di allestire un’offerta sempre più "esperienziale" ai vacanzieri di mezzo mondo. Anche qui, prenotazioni a mille (81% di tasso occupazionale registrato a inizio giugno), nonostante un leggero raffreddamento del trend durante le settimane piovose di fine primavera.

E impossibile non menzionare il Sebino che - lo rivela Riccardo Venchiarutti, presidente di Visit Lake Iseo – dopo la visibilità planetaria arrivata con il Floating Piers del 2016, è ormai meta tra le più gettonate del turismo slow. Anche qui, numeri da capogiro: se l’anno scorso oltre 800mila traveller avevano soggiornato sulle due sponde del lago, quest’anno c’è chi scommette su presenze ancora superiori. Reputazione del resto meritata per il più piccolo tra i grandi laghi e il più grande tra quelli piccoli, amatissimo dalla scrittrice francese George Sand, che infatti, in una lettera spedita ad un’amica durante un suo soggiorno ad Iseo, la invitava a raggiungerla, scomodando parole che, da sole, valgono una costosa campagna di marketing: "Vieni qui, ho trovato un posto meraviglioso per vivere".