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Redazione
Moda

La moda, il punk e gli anni '70

A Leicester, fino al 3 settembre, la mostra che esplora la sottocultura punk inglese degli anni '70 e l'eredità che ha lasciato al mondo e alla moda contemporanei

Vivienne Westwood in una scena del documentario "Westwood - Punk. Icona. Attivista" (2018)
Vivienne Westwood in una scena del documentario "Westwood - Punk. Icona. Attivista" (2018)

Tra frange, crochet, pantaloncini super-mini e maxi abiti a fantasia è evidente che la moda guardi quest'anno agli anni '70. E la moda è sempre specchio e interpretazione del presente, oggi come allora. Vale la pena, allora, scoprire l'atmosfera culturale degli anni '70, per comprendere qualcosa di più anche di questa stagione moda, e non solo quella. Fino al 3 settembre, si svolge al Leicester Museum & Art Gallery e Soft Touch Arts la mostra, a ingresso libero, dal titolo “Punk: Rage & Revolution”, progetto che celebra la straordinaria storia della scandalosa e altamente creativa sottocultura giovanile degli anni '70, a cura dell'agenzia di design Arch Creative con la collaborazione dello storico ed esperto di musica Shaun Knapp. L'esposizione si concentra, in particolare, sul 1977, un anno chiave, che viene raccontato attraverso oggetti, capi di moda, musica e arte. La mostra include, tra l'atro, anche la prima retrospettiva di abiti originali della geniale Dame Vivienne Westwood, principale interprete nel campo della moda della subcultura punk, e opere d'arte di Jamie Reid, l'artista dietro le iconiche copertine dei Sex Pistols.

La scena punk di Leicester e la rilettura creativa di quegli anni curata dai giovani di Soft Touch Arts

La narrazione espositiva guarda non soltanto alla scena punk del Regno Unito e in generale, ma esplora anche con attenzione specifica quella di Leicester, con i suoi pub, club, locali e personaggi, concentrandosi sui “creativi di Leicester” - Stephane Raynor, David Parkinson, Roger K Burton, Steve Pyke, Helen Robinson, Juliana Sissons e Joe Orton - che hanno influenzato lo sviluppo del punk su scala nazionale attraverso la moda, la fotografia e la letteratura. L'esposizione è stata co-curata dai giovani di Soft Touch Arts - premiato ente benefico del Leicestershire, che coinvolge giovani svantaggiati in progetti di arte e musica - che hanno contribuito con idee e lavori creativi a raccontare ciò che il Punk significa oggi, ovvero l'eredità che ci ha consegnato. Attraverso il percorso espositivo, infatti, viene posto l'accento sulle svariate similitudini che accomunano le battaglie e il desiderio di ribellione propri della sottocultura punk e quelle dei giovani di oggi.

Il punk: una rivoluzione culturale

La disco e il rock progressivo hanno dominato la scena musicale a metà degli anni '70. Appena otto mesi dopo che i Ramones pubblicassero il loro primo album omonimo, nell'aprile 1976 in America, i Sex Pistols si lanciarono in uno show televisivo dal vivo nel Regno Unito per scatenare ciò che i media definirono “the filth and the fury” (tradotto letteralmente, “la sporcizia e la furia"). Su entrambe le sponde dell'Atlantico, quindi, era arrivato quello che sarebbe stato etichettato come "Punk Rock" e nel Regno Unito i giovani, molti provenienti da ambienti della classe operaia insoddisfatti del clima sociale e politico, trovarono nel punk la strada per esprimere la loro frustrazione attraverso la moda e la musica in particolare. Il punk diventa in quegli anni il terreno fertilissimo per musicisti, designer, fotografi, poeti, registi e artisti. Il punk, infatti, era molto di più che un atteggiamento nichilistico, vestiti strappati, spille da balia, pantaloni laceri, Dr. Martens e catene al collo: quel che stava sotto tutto questo era l'idea ed era anche lo spirito. Ed è qui il punto cruciale in cui scovare una lezione valida anche per il nostro tempo. In quegli anni, man mano che la disoccupazione e il malcontento crescevano e le code per sussidi si allungavano, il punk consentiva ai giovani diseredati e disillusi di incanalare questo nuovo “malcontento” attraverso la musica, la moda, la letteratura e l'arte. Non ci vuole molto a comprendere allora le ragioni che portano i designer contemporanei a pescare proprio in quegli anni le suggestioni da riproporre nella moda di oggi. Per chi avesse in programma un viaggio in Inghilterra questa estate, un'occasione per “respirare” quell'atmosfera così suggestiva sarà il festival punk, che si svolgerà a corredo della mostra, dal 18 al 20 agosto (Festival punk), che coinvolgerà negozi di musica e arte, locali, bar e ristoranti che proporranno eventi e serate a tema punk.