La forza del vento supera quella del carbone "Pronti alla svolta"

La forza del vento  supera quella  del carbone  "Pronti alla svolta"
La forza del vento supera quella del carbone "Pronti alla svolta"

LA FORZA DEL VENTO sorpassa quella del carbone. A due secoli dalla rivoluzione industriale, per la prima volta nel 2022 l’energia eolica ha generato più elettricità in Europa del carbone, che pure l’anno scorso ha goduto di un revival per la crisi del gas. In base ai dati di WindEurope, l’eolico ha coperto il 16% della domanda elettrica nell’Ue (17% con il Regno Unito), mentre il carbone si è fermato al 15,9%. Eolico e solare insieme hanno soddisfatto il 22,3% del fabbisogno, superando per la prima volta anche il nucleare (21,9%) e il gas (19,9%), in base al consuntivo 2023 del think-tank finlandese Ember. Sommando a sole e vento anche l’idroelettrico (10,1%) e le bioenergie (6%), le rinnovabili hanno coperto insieme ben più di un terzo della domanda energetica dell’Unione Europea.

La Giornata mondiale del vento, che ricorre come ogni anno il 15 giugno, sarà l’occasione giusta per festeggiare questa bella notizia. Lo stesso trend anche a livello globale, secondo l’International Energy Agency, che nel suo Electricity Market Report 2023 indica il 2025 come l’anno del sorpasso delle rinnovabili sul carbone nel mondo. Le fonti pulite, che sono rimaste attorno al 20% del mix elettrico mondiale dal 1990 al 2010, oggi sono al 29% e sono destinate a crescere rapidamente fino al 35% nel 2025. Secondo la Iea le emissioni di CO2 del settore elettrico sono già arrivate al loro picco e grazie al declino del più "sporco" di tutti i fossili sono destinate a calare a partire dal 2025. "La buona notizia è che siamo vicini a un punto di svolta per le emissioni del settore elettrico, ma i governi devono consentire alle fonti pulite di crescere ancora più velocemente, per garantire forniture di elettricità sicure, all’interno degli obiettivi climatici", spiega Fatih Birol (foto a sinistra), direttore dalla Iea. Il 2022 è stato un anno entusiasmante per l’eolico europeo: con 16 gigawatt di nuova potenza installata (di cui solo mezzo gigawatt in Italia), il mercato è cresciuto di un terzo rispetto al 2021, con in testa Germania, Svezia, Finlandia, Spagna e Francia. Un salto enorme, a dispetto delle difficoltà lungo le catene di fornitura, ma è ancora una crescita insufficiente per centrare gli obiettivi del programma RePowerEu, soprattutto a causa della lentezza delle autorizzazioni.

Contro i 16 gigawatt installati l’anno scorso nell’Ue a 27, ci sono circa 80 gigawatt di progetti eolici bloccati dalle autorizzazioni che non arrivano. "L’aumento del 33% delle nuove installazioni dimostra che l’industria eolica europea è all’altezza della sfida. Ma bisogna semplificare le procedure di autorizzazione e agevolare gli investimenti nella catena di approvvigionamento: fabbriche, lavoratori qualificati, reti, materie prime e navi", sostiene Giles Dickson (foto sopra), Ceo di WindEurope. Per centrare l’obiettivo del piano RePowerEu per il 2030, fissato a 450 gigawatt di potenza eolica installata, le installazioni annuali dovrebbero raddoppiare a 30-31 gigawatt complessivi per il continente. Una spinta potrebbe arrivare dal Net Zero Industry Act proposto dalla Commissione europea, che intende incrementare la capacità produttiva Made in Eu in diversi settori industriali, tra cui l’eolico.