Giornata mondiale delle cooperative: cos’è e quando si festeggia

La Giornata Mondiale delle cooperative è un’importante evenienza che nel 2023 si festeggia in tutto il mondo il 2 luglio: ecco quali sono i suoi principali obiettivi

Crediti iStock - Giornata Mondiale delle cooperative
Crediti iStock - Giornata Mondiale delle cooperative

La nuova edizione della Giornata Mondiale delle cooperative (è la 29° da quando è stata riconosciuta dalle Nazioni Unite) si festeggerà in tutto il globo il prossimo 3 luglio. Si tratta di un evento globale di grande spessore e importanza che non cade in una data fissa, bensì il primo sabato del mese di luglio: il suo obiettivo è principalmente quello di sensibilizzare tutta l’opinione pubblica riguardo alle associazioni autonome delle persone che decidono di unirsi in maniera consapevole al fine di soddisfare fondamentali esigenze economiche, sociali e culturali che condividono. Per raggiungere questo traguardo, certamente ambizioso, gli individui delle cooperative decidono di fondare un’impresa di proprietà congiunta che viene controllata e gestita democraticamente. Ecco dunque tutto quello che c’è da sapere a proposito.  

Com’è nata la Giornata Internazionale delle Cooperative

L’importante evenienza ricorre a partire dal 1994, grazie alla Risoluzione 49/155 approvata dall’Assemblea Generale dell’Onu e coincide di fatto con un altro evento strettamente legato alla stessa tematica, vale a dire la Giornata dell’Alleanza internazionale delle cooperative (International Co-operative Alliance – ICA – International Cooperative Day), che si ricorda annualmente fin dal 1923. Con tale decisione, l’Organizzazione delle Nazioni Unite aveva così deciso di sottolineare il contributo fondamentale delle cooperative per la risoluzione delle disuguaglianze sociali ed economiche e per lo sviluppo di strategie puntuali adeguate a risolvere alcuni dei più annosi problemi che da sempre affliggono la comunità internazionale, particolarmente nei Paesi del Terzo Mondo rimasti storicamente “indietro” rispetto all’Occidente. La risoluzione pone insomma l’accento sul grande potenziale che hanno le cooperative nel contribuire alla risoluzione dei problemi economici, sociali e ambientali e nel sostenere la formulazione delle relative strategie di sviluppo nazionale necessarie.  

I temi trattati negli ultimi anni

Il tema dell’evento 2023 sarà “Cooperative per lo sviluppo sostenibile”: i player in campo sono dunque invitati ancora una volta a dimostrare il modo in cui le cooperative agiscono a livello nazionale e internazionale, in base ai principi e ai valori già delineati dagli obiettivi di Sviluppo Sostenibile che formano parte integrante del loro DNA.

La sostenibilità, d’altra parte, è stato uno degli elementi centrali anche dell’evento 2018 (“Società sostenibili attraverso la cooperazione”), mentre nel 2021 il tema era stato “Ricostruire insieme” e nel 2022 “Le cooperative costruiscono un mondo migliore”. Il comune denominatore è, come sempre, l’attenzione al benessere del pianeta Terra e dei suoi 8 miliardi di cittadini, con un occhio di riguardo rispetto al futuro e in particolare agli obiettivi 2030 che i leader mondiali si sono imposti per evitare che la situazione climatica possa degenerare, portando con sé morte e distruzione nei quattro angoli del globo.  

Quali sono i compiti delle cooperative

A parlare delle cooperative e del loro ruolo in occasione dell’evento 2018 era stato il presidente dell’International Cooperative Alliance, ICA, Ariel Guarco, che aveva commentato: “Noi consumiamo, produciamo e usiamo le risorse che il nostro pianeta ci offre ma in solidarietà con l’ambiente e con le nostre comunità. Ecco perché siamo un partner chiave per gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.”

A fargli eco era poi stato lo scorso anno anche il Direttore Generazione di ICA, Bruno Roelants, che aveva aggiunto: “Nell’ultimo anno abbiamo visto come il modello cooperativo abbia lavorato per il benessere delle persone e il rispetto per il pianeta, sottolineando quali sono i principi e i valori del movimento cooperativo. Ricostruiremo meglio insieme e sono fiducioso che vedremo molte storie di come il movimento cooperativo può aiutare le comunità a diventare più forti nel mondo post-pandemico”.

Al di là delle dichiarazioni delle autorità, esistono fondamentalmente tre elementi oggettivi che caratterizzano le cooperative e che ne definiscono il ruolo nel mondo moderno. Prima di tutto si tratta di istituzioni collettive in grado di offrire opportunità di lavoro e di profitto alla popolazione più bisognosa; in secondo luogo, sono imprese focalizzate sulle persone e sulla promozione della parità, della giustizia sociale e dell’uguaglianza; infine si tratta di istituzioni che guidano le comunità locali in maniera assolutamente democratica, con il comune accordo dei loro membri.

Esse sono fondamentali anche per sradicare gli eccessi e le problematiche legate all’attuale società capitalista, un sistema che ci è sempre stato presentato come unica opzione possibile ma che purtroppo tanta sofferenza e disparità sta creando al mondo interno, particolarmente quello meno sviluppato. Integrazione e parità sono due delle parole che fanno rima con lo strenuo lavoro delle cooperative, delle quali però forse si parla fin troppo raramente, nonostante l’importanza del loro operato a livello internazionale.  

Che cos’è lo sviluppo sostenibile

Ma cosa significa, nel dettaglio, che le cooperative contribuiscono allo sviluppo sostenibile? A cosa si riferisce questo termine nello specifico?

Risulta importante ricordare, in questo senso, che di sviluppo sostenibile si parla ormai da almeno 30 anni, o perlomeno da quando ci si è (finalmente) resi conto del tremendo impatto che l’essere umano ha sul pianeta terra, sia da un punto di vista dell’inquinamento sia da quello dello sfruttamento delle risorse. Ma non tutto è perduto, per fortuna.

Anche grazie al contributo delle cooperative (e con l’aiuto di tutta la società civile) è certamente possibile soddisfare i fabbisogni della popolazione senza per questo rischiare di rovinare la vita alle generazioni future. Si tratta di un processo certamente sfidante e complesso, che può partire prima di tutto dalla transizione energetica e dal relativo utilizzo diffuso delle risorse di energia sostenibile (come quella eolica, quella solare, quella geotermica e quella derivante dalle biomasse).

Evidentemente, affinché si possa effettivamente parlare di uno sviluppo sostenibile di successo, l’aiuto delle cooperative non basta di certo, per quanto possa essere un elemento prezioso. Senza la collaborazione delle aziende (piccole, grandi o medie che siano) e senza il necessario progressivo abbandono delle fonti fossili (carbone, gas e petrolio) sarà praticamente impossibile riuscire a ridurre le emissioni di C02 e, di conseguenza, minimizzare il terrificante impatto del cambiamento climatico. La speranza è che non si arrivi al punto di non ritorno, nonostante gran parte della comunità scientifica a questo proposito sembra per il momento piuttosto pessimista. Provarci, ad ogni modo, non costa nulla.