Giornata internazionale del mar Mediterraneo: data, storia e significato

L’8 luglio si celebra la Giornata internazionale del mar Mediterraneo, un’importante occasione per riflettere sull’importanza dello stato di salute delle nostre coste

Giornata internazionale del mar Mediterraneo
Giornata internazionale del mar Mediterraneo

2,51 milioni di chilometri quadrati di dimensioni complessive, 3.700 chilometri di larghezza, 5.267 di profondità massima, 46.000 chilometri di sviluppo costiero totale: questi soltanto alcuni dei dati riferiti al Mar Mediterraneo, del quale festeggiamo quest’oggi, 8 luglio, la Giornata internazionale. Si tratta di un evento importante per sensibilizzare le milioni di persone che vivono sulle sue coste riguardo all’importanza del suo stato di salute, ma anche del ruolo fondamentale che ha avuto nel corso dei secoli.

Perché è importante festeggiare la Giornata internazionale del Mar Mediterraneo

Spesso diamo per scontato quanto ogni nostra anche più banale attività possa avere un impatto sulla risorsa più preziosa che abbiamo, l’acqua. Questo è l’esatto motivo per cui, ormai quotidianamente, gli esperti cercano di avvisarci rispetto al livello di inquinamento dei nostri mari (ma anche di qualunque altro specchio d’acqua…) e i dati che fanno riferimento al mar Mediterraneo sono senza dubbio allarmanti. Secondo gli ultimi report dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) “sui fondali italiani si deposita più del 70% dei rifiuti marini, dei quali il 77% è plastica”. Anche la situazione delle spiagge, sfortunatamente, non è certo rosea: basti pensare che stando alle più recenti stime è possibile trovare sui nostri litorali una media di 400 rifiuti ogni 100 metri. Sempre a proposito di Mediterraneo e inquinamento, inoltre, sappiamo che più del 63% delle tartarughe che vivono nei nostri mari ha ingerito almeno una volta della plastica. L’inquinamento da plastica e da altre sostanze (è il caso del mercurio, ma la lista sarebbe lunghissima) rappresenta un enorme rischio non soltanto per la biodiversità in generale ma anche per la nostra stessa incolumità: molti dei composti chimici che finiscono in acqua vengono infatti mangiati o assorbiti dai pesci, finendo alla fine sulle nostre tavole.

Il ruolo del mar Mediterraneo

Il mare nostrum (così lo chiamavano i romani) è di fatto stato in passato la culla della civiltà occidentale: senza di esso molto probabilmente non sarebbero nati gli scambi commerciali e culturali che hanno dato vita alle civiltà più cruciali della nostra storia passata, dai greci ai romani, passando alla civiltà minoica, agli etruschi e ai mori. Oggi, il Mediterraneo non ha nulla che invidiare ad altri celebri mari in giro per il mondo, come il mar Giallo, il mar Baltico o il mar dei Caraibi: eccezionale, ad esempio, è il suo livello di biodiversità (si parla di almeno 17.000 specie animali e vegetali diverse); come ricorda il WWF, inoltre, nonostante rappresenti solo lo 0,82% della superficie marina al mondo contiene circa il 7,5% delle specie mondiali.

Rispettare il mar Mediterraneo: i consigli utili

Per mantenere intatta la biodiversità del Mediterraneo e non mettere a rischio l’incolumità di pesci e piante che vivono al suo interno e sulle sue coste bastano in realtà poche semplici accortezze. Risparmiare l’acqua è un’azione valida non solo per la salute del mare, ma in generale anche per quella del pianeta Terra nel suo complesso. Anche il riciclo dei rifiuti, evidentemente, è un elemento cruciale da non sottovalutare. Quando poi abbiamo occasione di trovarci su una qualunque spiaggia è buona norma dare un nostro personale contributo ecologico impegnandoci a raccogliere i rifiuti che troviamo in giro, utilizzando se possibile creme solari ecologiche e evitando l’utilizzo di plastica (scegliere una borraccia riutilizzabile al posto delle classiche bottigliette può sicuramente essere una soluzione preziosa in questo senso).