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EVA DESIDERIO
Moda

Fluido, comodo, elegantissimo: è Giorgio Armani

La collezione uomo per l’estate 2024 un tripudio di giacche ‘over’ che accarezzano il corpo. “Ricordando American Gigolò”

L'uomo Giorgio Armani estate 2024
L'uomo Giorgio Armani estate 2024

Milano, 20 giugno 2023 – “Una matita nera e un foglio bianco. E una testa che funziona, questo sono io quando creo le mie collezioni". Un’operazione continua e tenace di scrittura e riscrittura, di ridisegno dell’uomo moderno, come per questa collezione dell’estate 2024 andata in passerella splendidamente ieri a Milano nel mitico teatrino di via Borgonuovo 21, dove tutto è cominciato tanti anni fa e oggi continua una storia bellissima, travolgente per coerenza e bellezza, con storie sempre nuove e sempre autenticamente armaniane.

Questo è il segreto di Giorgio Armani, felice in mezzo ai modelli nel gran finale, anche lui applaude alla moda, a queste giornate milanesi che hanno riservato magnifiche sorprese come questa (e anche l’Emporio all’orientale non ha scherzato), alla voglia di eleganza che soffia nell’aria nel guardaroba dei maschi. "Questo è un Armani al 100%", dice con orgoglio Leo Dell’Orco, suo storico collaboratore da più di 45 anni. E ha ragione, qui si respira l’essenza di uno stile che cambia senza mai stravolg ersi.

“Questa che avete visto è un’estate fluida, queste giacche più lunghe e più larghe nascono da un’eleganza che accarezza il corpo, senza costrizioni", ha detto Giorgio Armani ieri dopo gli applausi di un parterre stellare che ha visto in prima fila il Premio Oscar Brendan Fraser, e poi Marc Strong, Regé-Jean Page, John Boyega, Michael Evans Behling, Geffry Maya, César Domboy, Toma Ikuta, Ben Dahlhaus, Francesco Scianna e Gabriele Muccino. "Un modo di vestire elegante e comodo. Io non ho fatto bermuda – ha ironizzato Armani sorridendo – perché quelli si portano in vacanza e solo se si hanno belle gambe non quei paletti che vedo sulle passerelle".

A ripensarci bene questa nuova giacca over che ha spopolato nel defilè portata sempre sbottonata anche su gilet e camicie morbide col collo coreano, "è quella che disegnai per Richard Gere in American Gigolò nel 1980". Corsi e ricorsi nel segno di un unico ideale di stile. Perché ridisegnare l’uomo non è facile, spesso si rischia di renderlo assurdo se non ridicolo. Rischio che non corre Giorgio Armani che preferisce sottrarre piuttosto che esagerare, ed ecco i pantaloni morbidi ma con una forma netta, le maglie operate a motivo di intreccio portate sotto il gilet che è uno dei capi icona della collezione estate 2024, spolverini e borsoni in canvas, scarpe piatte anche queste intrecciate ad arte, espadrillas divertenti, completi come svuotati dove il corpo si lascia accarezzare solo dal tessuto naturale, l’immancabile solaro ma tutto nuovo e ridisegnato che perde ogni patina vecchiotta, i cardigan over, le spalle scese negli abiti da sera in tessuto di seta cravatteria a piccoli motivi fantasia. Tanto blu, beige, bianco, un tocco di melograno, la cravatta come vezzo portata tutta lunga e sciolta, la sciarpa di seta soltanto sotto le giacche da sera, doppipetto e tre bottoni, field jacket e sakariane discrete e nel finale un abito armanissimo di proporzioni più regolari. Come a voler dire, da Armani le possibilità da esplorare sono infinite.

Finita la Milano Fashion Week con questa bella prova d’autore e d’artista restano due settimane per ritrovare ancora Giorgio Armani in passerella: a Parigi per l’haute couture dell’inverno 2023-2024, il 4 luglio con l’Armani Privè.