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Redazione
Moda

Des cheveux et des poils: barbe, peli e capelli in mostra a Parigi

Al Museo delle Arti Decorative della capitale francese la mostra “Des cheveux et des poils”, l’esposizione dedicata alle tendenze, alle mode e alle creazioni che si sono susseguite nel corso dei secoli

La locandina della mostra
La locandina della mostra

Da sempre il modo di acconciare i capelli, di portare la barba o modellare i baffi, ha dato un’impronta ben precisa su come donne e uomini intendessero “presentare se stessi” (esteticamente, certo, ma non solo) agli altri. Esprimere la propria personalità, magari facendolo del tutto controcorrente, dichiarare la propria preferenza per questa o quella moda, comunicare una dichiarazione d’intenti silente, che possa ricollegarsi a un significato più profondo del semplice apparire, per esempio rivendicando la propria femminilità o mascolinità.

Barbe, peli e capelli al Museo delle Arti Decorative di Parigi

Si intitola “Des cheveux et des poils” ed è firmata da Denis Bruna, capo curatore del dipartimento di moda e tessuto, la mostra visitabile fino al 17 settembre presso il Museo delle Arti Decorative di Parigi (lungo la rue de Rivoli, nell'area Marsan del Palazzo del Louvre). L’esposizione prosegue un ciclo di grande successo iniziato nel 2013 con “La mécanique des dessous” e proseguito con “Tenue correcte exigée!” (2017) e “Marche et démarche” (2019), dedicato all’esplorazione della moda e alla rappresentazione del corpo nel corso dei secoli. E, senza dubbio, acconciature, barbe, baffi e peli hanno giocato un ruolo fondamentale nell’evoluzione estetica dell’umanità. Rilassiamoci, dunque, certe ossessioni non sono certo tipiche solo dei giorni nostri!

Oltre 600 opere in mostra

Dal Medioevo ai giorni nostri, “Des cheveux et des poils” - allestita nelle gallerie della moda Christine & Stephen Schwarzman, la scenografia è firmata da David Lebreton - ripercorre le varie mode che hanno caratterizzato in primis le acconciature, ma anche i peli del viso e del corpo. Le tendenze di ieri e di oggi vengono ripercorse attraverso il lavoro di figure iconiche: da Léonard Autier (il parrucchiere preferito di Maria Antonietta) a Monsieur Antoine, l'inventore del caschetto, dalle sorelle Carita (Rosy e Mary) - famigerato il loro salone parigino inaugurato nel 1943 che aprì le porte ai parrucchieri dedicati alle donne - ad Alexandre de Paris, iconico parrucchiere che lavorò anche per stelle del calibro di Audrey Hepburn ed Elizabeth Taylor, a nomi più contemporanei, che includono le creazioni fatte con i capelli (ritratti, parrucche, strumenti, abiti) di Alexander McQueen, Martin Margiela e Josephus Thimister.

L’evoluzione delle acconciature femminili

La prima parte dell’esposizione è dedicata allo studio dell’evoluzione delle acconciature femminili, strettamente legato all’evoluzione della società, da quando si iniziò gradualmente ad abbandonare l’obbligo del velo. Le acconciature hurluberlu (letteralmente bizzarro) - ricci morbidi che incorniciano il volto mentre uno chignon raccoglie il resto della chioma (la preferita di Madame de Sévigné) - e quella “à la Fontanges” (da Marie Angélique de Scorailles, duchessa di Fontanges, favorita di Luigi XIV) ne sono un emblema.

Barba o non barba

Un’altra parte è dedicata alla barba maschile, da sempre simbolo di virilità, forza e coraggio, da Enrico VIII a Carlo V. Moda che cambiò a partire dalla terza decade del 1600, quando i peli sul viso scomparvero per lasciare spazio a imponenti parrucche. Altra virata nel XIX secolo, forse il più “appassionato” di barbe, basette e baffi, con il fiorire di una moltitudine di oggetti per la cura. Una tendenza continuata nel secolo scorso fino all’apoteosi degli hipster. Uno spazio è dedicato anche alla recente moda della depilazione. Se per quanto riguarda le donne, le prime pubblicità di creme e rasoi compaiono tra il 1910 e il 1920, per gli uomini la depilazione è una tendenza decisamente più recente. Se si pensa a quando nel 1972 (era il mese di aprile) Burt Reynolds posò nudo, ma con tutti i suoi peli, per Cosmopolitan… cinquant’anni dopo l’estetica maschile ha subito una vera rivoluzione.

Acconciature iconiche del XX e XXI secolo

Un focus speciale è dedicato alle iconiche acconciature del XX e XXI secolo: lo chignon del 1900, quello Charleston, i tagli anni Venti “alla garçonne” (indimenticabile Coco Chanel che incarnava l’ideale di donna elegante ed emancipata), i capelli con permanente anni '30, il taglio pixie anni '60, i capelli lunghi degli hippie negli anni '70, le acconciature voluminose degli Ottanta, le mèches, i capelli afro. Ma non solo estetica, anche rivendicazione sociale e politica. Rivelare l'appartenenza a un gruppo, manifestare un ideale culturale in opposizione alla società e all'ordine costituito. Più ideologico che estetico, lo stemma irochese dei punk, i capelli trascurati dei grunge o le teste rasate degli skinhead: le chiome si aprono a riflessioni inattese.