Dalla sostenibilità al digitale "Più corsi per ’anticipare’ il futuro"

Investimenti su interdisciplinarità e ricerca, esperienze all’estero con il progetto CampusWorld. Il rettore Gian Luca Gregori: "Massima attenzione al diritto allo studio, innalzata la no tax area".

Rettore Gian Luca Gregori, l’Università Politecnica delle Marche è al quarto posto in Italia per occupazione dei suoi laureati. Cosa significa per voi questo risultato?

"Siamo soddisfatti. Si può crescere o decrescere di un punto, ma l’importante è essere sempre nel gruppo dei migliori. E in questo senso il nostro Ateneo è presente. L’aspetto più importante, però, è da dove derivi questo risultato".

Cioè?

"In questi tre anni abbiamo incrementato il numero dei corsi di laurea, da 50 a 68. Sono corsi transdisciplinari, che possono vantare grande attenzione al digitale, al tema della sostenibilità e molto altro ancora. Al tempo stesso, sono corsi in lingua inglese: abbiamo così cercato in questo modo di anticipare quelle che sono le esigenze formative del futuro. Il tutto in stretta connessione con l’attività di ricerca, dove abbiamo ottenuto eccellenti risultati".

Cos’altro?

"Abbiamo creato molti centri interdipartimentali, sempre in una logica transdisciplinare, come ad esempio quello sull’intelligenza artificiale applicata alla sanità. Tutto questo, inoltre, si connette all’occupazione, che si realizza quando l’Università si mette a contatto con tutte le organizzazioni esterne, siano esse imprese, enti pubblici o strutture sanitarie. Una connessione cresciuta nel tempo, non solo a livello locale".

Di grande rilevanza è anche il progetto CampusWorld. Di cosa si tratta?

"Il progetto consente ai laureati di fare un’esperienza all’estero. Parliamo di stage che producono occupazione, non solo fuori Paese: se il 25% rimane all’estero, il 75% rientra in Italia. È importante agevolare i processi di circolazione e creare le condizioni tali per far tornare i laureati che abbiamo formato".

Un’attenzione a 360 gradi verso gli studenti, quindi.

"Sì. Sul diritto allo studio abbiamo fatto diversi interventi, come innalzare la no tax area al limite Isee di 25mila euro. E poi abbiamo creato il fondo Carlo Urbani per assegnare, a fronte di domande specifiche, dei contributi mirati alle diverse esigenze. Abbiamo poi investito sulla viabilità, con due servizi: Politecnica Link e Medicina Link. E numerose borse di studio per le studentesse in ambito Stem. Così come abbiamo raddoppiato i servizi psicologici. È bene ricordare che l’Università va vissuta, perché la vera ricchezza è negli scambi. Questo non significa che le Università pubbliche non debbano considerare anche alle attività telematiche, ma l’Università deve richiedere ai giovani un contatto tra competenze e culture".

Gioco di squadra con le università di Abruzzo e Umbria per attirare più studenti stranieri.

Giorgia Decupertinis