Così Lucense trasforma il futuro delle aziende in presente

Così Lucense  trasforma il futuro  delle aziende   in presente
Così Lucense trasforma il futuro delle aziende in presente

INNOVAZIONE, SVILUPPO, digitalizzazione. Ma anche scienza e futuro, inteso come possibilità di acquisire gli strumenti per poterne prevedere il trend. Sono le parole chiave di Lucense, la società consortile lucchese a capitale misto, pubblico, privato, con il 60% in mano ai soci privati e il 40% a quelli pubblici. Tra questi Provincia e Comune di Lucca, Comune di Capannori, Camera di Commercio. È specializzata nello sviluppo e gestione di progetti di ricerca industriale che, con il suo ruolo di organismo di ricerca, promuove e offre alle imprese servizi di trasferimento tecnologico, la quale, nei giorni scorsi, ha riunito la propria assemblea dei soci per tirare le fila dell’anno passato e tracciare gli obiettivi di quello in corso. Un bilancio ancora in crescita, quindi, che è riuscito a gestire anche l’impatto di tre anni burrascosi a livello globale, con la pandemia prima, la crisi energetica (basti pensare che i costi per l’approvvigionamento della società sono cresciuti del 110%) e la guerra in Ucraina dopo. Malgrado tutto ciò i numeri offrono una fotografia positiva del 2022: il valore della produzione si è attestato a più 3%, migliorato ancora nell’ultimo anno raggiungendo quasi i 2,5 milioni di euro, di cui circa due terzi derivanti da attività di ricerca e trasferimento tecnologico, per un totale di 650 clienti attivi. Altro motivo di orgoglio il fatto che nel corso del 2022 sono stati assunti due giovani altamente qualificati, che hanno portato l’organico a 29 il numero dei dipendenti e sono state potenziate le infrastrutture del nodo LUNET e le dotazioni dei laboratori del Centro Qualità Carta.

Per quanto riguarda le attività di ricerca e trasferimento tecnologico a favore delle imprese e del territorio, sono stati approvati 18 progetti, per un valore di oltre 9 milioni di euro, a fronte dei quali è previsto un contributo a fondo perduto di oltre 2 milioni di euro. A delineare gli elementi significativi del bilancio appena approvato è il presidente, l’ingegnere Giovanni Gambini (nella foto sopra). "I numeri continuano a parlarci di una realtà che cresce - spiega -, attrae risorse in progetti strategici per il territorio, investe in ricerca, innovazione e sviluppo e mantiene inalterati i propri livelli di welfare aziendale e di formazione, con un programma che ha impegnato il personale per oltre 1000 ore, finalizzato sia a migliorare le capacità di collaborare che le competenze specialistiche. Nonostante le difficoltà degli anni appena passati, Lucense è riuscita a portare avanti anche una politica di rinnovamento a livello di risorse umane, con nuovi ingressi e nuove competenze".

La società è infatti impegnata nell’attuare il programma triennale approvato dal consiglio di amministrazione, che vede al primo posto investimenti in risorse umane e tecnologia. "Sempre nel corso dell’anno passato - continua Gambini - è stato avviato il programma di sviluppo sostenibile delle filiere produttive, che Lucense porta avanti insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. L’ente di San Micheletto ha stanziato un milione di euro per il triennio triennio 2022-2024, grazie al quale sarà possibile finanziare progetti di innovazione e trasferimento tecnologico nell’ambito della sostenibilità, non a beneficio di singole imprese, ma con ricadute diffuse sulle filiere coinvolte. Un investimento lungimirante e strategico che cambia anche la prospettiva di intervento sulla capacità del nostro territorio di fare e promuovere innovazione". Numeri in crescita anche per quanto riguarda le attività di divulgazione: sui temi di ricerca e trasferimento tecnologico per l’innovazione sono stati organizzati 78 eventi con 1.585 partecipanti. Lucense è inoltre molto attiva nel sostenere le iniziative di specializzazione per l’inserimento dei giovani nei settori produttivi, con i laboratori e i corsi di vario livello nel settore cartario e le iniziative del centro di formazione e divulgazione di Abitare Mediterraneo nel settore dell’edilizia sostenibile.

"Sul piano dell’efficienza dei processi aziendali – conclude il presidente - sarà completata l’implementazione del nuovo software gestionale, che ridurrà i tempi di esecuzione delle operazioni e renderà possibile l’interazione con i sistemi gestionali di clienti e fornitori. Risorse importanti saranno poi destinate al piano investimenti, per sviluppare sia la dotazione strumentale del Centro Qualità Carta, sia l’infrastruttura di LUNET. Per il primo la volontà dei soci è rafforzare il potenziale di servizi di ricerca e sviluppo nel settore dei nuovi imballaggi, anche questi sostenibili. Ma non solo. Ad esempio nell’ambito della sperimentazione di nuove fibre, alternative a quelle di origine forestale. Potenzieremo la dotazione di LUNET per consentire attività di sperimentazione di servizi basati sulla tecnologia 5G a favore delle imprese, che hanno bisogno di prestazioni più efficienti per rimanere competitive sui mercati e sfruttare al meglio il potenziale degli investimenti fatti, nella digitalizzazione dei processi in generale, seguendo comunque sempre la bussola della sostenibilità, vero motore dell’economia del domani". Fin qui il presidente Gambini. Altri settori in cui agire gestione della finanza per l’innovazione: bandi regionali, nazionali ed europei, credito d’imposta Impresa 4.0 e molto altro. Perché il futuro è già cominciato.