Claudia Gerini: "Quella volta che feci una vera iniezione a Verdone. Presto ci rivedrete insieme"

L’attrice romana: "Carlo era il mio mito, citavo le frasi dei suoi film. E poi io stessa diventai protagonista di una battuta cult: ’o famo strano’. Durante le riprese di ‘Viaggi di nozze’ gli feci una puntura di Voltaren. Diventai la sua infermiera"

Claudia Gerini
Claudia Gerini

Bardolino (verona) – "Se chiudo gli occhi". È il titolo, evocativo e perfetto, del libro in cui Claudia Gerini si racconta, si mette a nudo. L’ha presentato di recente al Bardolino Film festival, conversando con il suo direttore Franco Dassisti.

Qual è stata la cosa più delicata da scrivere?

"La separazione dei miei genitori, mio padre caduto in depressione, la fragilità che ha investito la nostra famiglia. In fondo si pensa alla attrici come a persone vincenti, a cui sembra che la vita vada sempre bene. Invece la vita non è rose e fiori, per nessuno".

L’incontro con Carlo Verdone come è avvenuto?

"Feci un provino per un film di Carlo, ‘Perdiamoci di vista’. Avevo diciannove anni, mi tremavano le gambe. Verdone era timidissimo, quasi imbarazzato nel dirmi che non andavo bene per il personaggio. Ma mi disse: vedrai che ci rivedremo… Pensai ‘lo ha detto per dire, non accadrà mai’. Ma l’anno dopo, feci uno spettacolo minuscolo, in un teatrino off di Roma. Carlo venne a trovarmi nei camerini, mi disse: ‘sto preparando un film, si chiamerà Viaggi di nozze’. Da allora, nella mia vita c’è un prima ‘Viaggi di nozze’ e un dopo".

Che cosa è stata Gessica per lei?

"L’opportunità della vita".

«O famo strano» è diventato parte del parlare comune. Che effetto fa?

"Io ero una di quelle persone che citavano a memoria le frasi dei film di Verdone: e ora in una di quelle frasi c’ero io! Una cosa incredibile".

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Un episodio “strano” durante la lavorazione?

"Giravamo fra le cave di marmo di Carrara. Verso fine giornata tutti e due ci allontanammo per fare la pipì. Ci allontaniamo il più possibile dal set, ci nascondiamo ognuno dietro una roccia, e … bum! Bam! Bang! Boooom! Una serie di esplosioni terribili, come se le montagne si aprissero. Terrore. Dopo le 18, facevano esplodere le mine per preparare le estrazioni dell’indomani… Sento la voce di Carlo dietro una roccia: ‘Corri Claudia, scappa!’. E si videro, lungo la montagna, due figurine correre terrorizzate".

Durante la lavorazione entraste in confidenza, anche grazie a una emergenza “medica”…

"Nel film Carlo, o meglio Ivano, fa un tuffo in piscina. Ma Carlo soffriva di ernia del disco, che lo avrebbe costretto un mese dopo a operarsi. Il tuffo lo volle fare lo stesso: e dopo furono dolori. La sera era paralizzato. Pregava che gli facessero una puntura di Voltaren. Ma era tardi la sera, non c’era personale medico. Gli dissi: ‘Se ti fidi…’. Io le facevo sempre a mia nonna. Lui accettò, con molta perplessità. Ma dopo non finiva più di ringraziarmi: ‘Ma sei bravissima, ma hai una mano leggerissima…’. Diventai la sua infermiera di fiducia".

Vi rivedremo insieme?

"Sì! E fra non molto. Ho girato con lui un episodio della prossima stagione di ‘Vita da Carlo’, che andrà sulla piattaforma in autunno".

Qual è stato e qual è il suo rapporto con la celebrità?

"Non me ne importa niente: vado in giro nel mio quartiere come viene, vado al supermercato struccata, in ciabatte. Non penso mai: sono un’attrice e devo andare in giro bella, carina. A volte esco come una disperata. Non penso mai di essere guardata. Dopo un po’ ‘molli’, smetti di preoccupartene".

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Nella sua adolescenza ci sono alcuni mesi di “Non è la Rai”. Una popolarità «teen». Ma ci sono stati momenti in cui si è sentita tradita?

"Fui convinta a fare degli scatti fotografici per una rivista. Tante foto, fra cui alcuni nudi artistici. Avevo diciannove anni, nessuna esperienza. La rivista uscì con in copertina le foto di me nuda, e un titolo pieno di malizia. Rimasi chiusa in casa per due mesi, perché mi vergognavo".

Ci sono registi con i quali ha fatto dei provini e con cui non è mai approdata ad una collaborazione?

"Marco Bellocchio! Glielo dico sempre, scherzando: tu mi fai sempre provini, e alla fine non mi prendi mai! Mi piacerebbe lavorare con Sorrentino, con Martone…".

Adesso sta girando un film con Liliana Cavani. Come vive questo momento?

"È uno di quegli eventi che accadono una volta nella vita. Liliana Cavani ha segnato la storia del cinema. È una donna coltissima, preziosa, gentile. Che a ottantanove anni si fa sei settimane massacranti di set, e tutte con il sorriso".

Come si chiama il film?

"Si chiama ‘L’ordine del tempo’, ispirato al libro del fisico Carlo Rovelli. È la storia di alcune coppie – fra queste, quella composta da me e Alessandro Gassman – in una casa al mare a Sabaudia. Piano piano serpeggia la notizia che un asteroide è entrato nel sistema solare, e non si sa quello che potrà accadere… Ci si chiede che cosa è che dà senso alla nostra vita? Che cosa non abbiamo mai fatto finora, e se morissimo stanotte ci pentiremmo di non avere fatto?".

Lei che cosa farebbe?

"Quattro mesi al mare con una barca a vela! Ma chissà se me lo lascerebbero fare le mie figlie".

Un’attrice che è stata di ispirazione per lei?

"Sophia Loren con cui ho avuto il privilegio di recitare in ‘Francesca e Nunziata’, Virna Lisi, Gina Lollobrigida. Ma più di tutte, mi ispiro a Monica Vitti e a Mariangela Melato. Due donne di una bellezza non convenzionale, capaci di toccare le sfumature della commedia e del dramma. Le mie maestre sono loro".