DA UN PAIO D’ANNI il fenomeno di casa Sony Music Italy si chiama Måneskin, arrivato il mese scorso a 328 certificazioni a livello mondiale, con 18 dischi di diamante, 259 dischi di platino e 51 dischi d’oro. "L’impatto della formazione romana sull’azienda è enorme, soprattutto a livello organizzativo – spiega il presidente Rosi –. Contrariamente ad altri fenomeni mondiali nati in paesi non ‘tradizionali’, infatti, la casa madre ha deciso di lasciare la gestione dei Måneskin alla Sony Music Italy. Altrove non è stato così. Rosalia, ad esempio, è un’artista internazionale cresciuta dalla Sony Spagna presa in carico in tutto e per tutto dalla Columbia americana, mentre la gestione dei Måneskin, pur con il coordinamento dell’ufficio europeo di Berlino e con quello dell’Arista a New York, rimane a Milano. Da parte nostra l’impegno comporta, fra l’altro, la presenza in azienda di due persone dedicate completamente alle attività gestionali della band. I ragazzi sono molto giovani e hanno scelto tutti di continuare a vivere a Roma, allontanando l’idea di trasferirsi a Los Angeles o a New York. Pure il loro management è italiano. Quindi è sembrato a tutti più semplice gestirli qua; un atto di fiducia che attesta la qualità del nostro lavoro".
In casa Sony le prospettive sui Måneskin sono a lungo termine. "La band ha una tipologia di pubblico molto costante – dice Rosi –. Per avere un’idea, Damiano e compagni in un momento normale della loro attività, e quindi senza canzoni nuove sul mercato, totalizzano solo su Spotify 6 milioni di stream al giorno. Superato, infatti, l’enorme impatto dei primi quattro mesi gli streaming si sono stabilizzati su una media molto alta e abbastanza costante, svincolata dalla hit del momento. Questo a conferma di un fenomeno radicato in tutto il mondo, come dimostra pure il successo l’attività live (nella foto sotto, il recente concerto al Foum di Assago). La produzione di musica nuova, però, continua. Attualmente la band è impegnata, nelle pause di tournée, in sessioni di scrittura che speriamo possano portare alla pubblicazione di un nuovo singolo entro l’anno".
Il post-pandemia di sorprese ne ha riservate pure altre. "La prima che mi viene in mente è l’incredibile esplosione dei Pinguini Tattici Nucleari, frutto di un lavoro partito dalla base, approdato alla multinazionale tra mille dubbi, e poi ricompensato al meglio".
Andrea Spinelli