Alpinista romano morto sul Gran Sasso mentre era in cordata con un amico. Chi era la vittima

La tragedia durante l’arrampicata ai Prati di Tivo. L’uomo, capocordata, è precipitato per diversi metri finendo in una nicchia. Nella zona c’erano forti raffiche di vento che hanno reso difficili anche i soccorsi

Intervenuto l'elisoccorso (Pegaso)
Intervenuto l'elisoccorso (Pegaso)

Ennesima tragedia della montagna sul Gran Sasso. Un alpinista romano ha perso la vita durante un’arrampicata insieme ad un amico.

E' Davide Destriere, 52enne di Roma, l'alpinista che ha perso oggi la vita durante una scalata sul Gran Sasso in Abruzzo. L'uomo era lungo la Via Mirka, sul Corno Piccolo, parete est, ed era il primo di cordata.

L’alpinista romano è morto nel pomeriggio (l’incidente si è verificato intorno alle15.30) durante l'arrampicata ai Prati di Tivo (Teramo). Due alpinisti capitolini erano lungo la Via Mirka sul Corno Piccolo, sul Gran Sasso, quando uno dei due, il primo di cordata, al quarto tiro, per ragioni ignote, è volato giù lungo la parete ed è deceduto. L'alpinista è finito incastrato in una nicchia della parete sottostante e in un primo momento il compagno di cordata pensava che stesse bene.

La parete lungo la quale è precipitato l'alpinista romano
La parete lungo la quale è precipitato l'alpinista romano

Il secondo alpinista di cordata ha allertato il 118 ed è scattato il protocollo dei soccorsi in montagna: è stato attivato il Soccorso alpino e speleologico, che è partito con l'elisoccorso. A causa delle forti raffiche di vento, l'elicottero ha fatto scendere in parete un tecnico del Soccorso, che ha recuperato l'alpinista illeso, mentre gli altri soccorritori stanno recuperando e portando giù la salma dell'alpinista deceduto.

Con l'incidente di questo pomeriggio ai Prati di Tivo, sul versante teramano del Gran Sasso, in cui ha perso la vita Davide Destriere di 52 anni, si allunga il tragico bilancio dei morti sul massicio abruzzese nel 2023: sono quattro le persone decedute in incidenti in quota, di cui tre nello scorso maggio, questi ultimi considerati escursionisti esperti.

Il 7 maggio Fabio Racanella, istruttore alpinista di 52 anni di Orvieto, muore dopo essere caduto per una cinquantina di metri lungo la tortuosa e ripida discesa di Canale Bissolati sul Corno Grande. L'uomo stava svendendo con gli sci da alpinismo dalla vetta del Gran Sasso a quota 2.700 metri.

Il 27 maggio Raffaello Toro (44), di Spoltore e Gianluca Camplone (51), pescarese, muoiono nel corso di una scalata in cordata al Corno Piccolo, nel canale Sivitilli, sopra ai Prati di Tivo, sul versante teramano del Gran Sasso, precipitando dopo un volo di diverse centinaia di metri. Le circostanze di quei incidenti avevano spinto il presidente delle Guide alpine d'Abruzzo, Davide Di Giosafatte a ribadire la pericolosità delle uscite in montagna, in un periodo di forte instabilità meteorologica e del manto nevoso.